(Adnkronos) - La Lega Nord cambia faccia e si candida a interpretare nella prossima legislatura il ruolo di "forza pontiere del dialogo" tra Pdl e Pd sulle riforme, propone all'opposizione "un armistizio di tre anni per rimettere in piedi l'Italia". Indicato dagli osservatori come probabile vice presidente del Consiglio del governo Berlusconi, Roberto Calderoli illustra, in un'intervista al "Corriere della Sera" la strategia della Lega Nord per i prossimi cinque anni. Sulle riforma, spiega, "siamo pronti a dialogare nell'interesse del Paese".
"Al contrario di quanto si dice, la Lega ha una visione nazionale dei problemi perche' -aggiunge Calderoli- ritiene che la questione settentrionale non puo' essere risolta se non si affronta anche la questione meridionale. E se ci rivolgiamo all'opposizione c'e' un motivo: o troviamo il modo di rilanciare l'Italia, o l'Italia portera' i propri libri in tribunale. Inizia una stagione costituente. E non parlo solo di riforme costituzionali, mi riferisco anche a temi come lavoro, pubblica amministrazione, infrastrutture, ordine pubblico, su cui va coinvolta l'opposizione. Serviranno tre anni di armistizio. Gli ultimi due di legislatura, inevitabilmente, saranno proiettati verso le nuove elezioni".
"L'unico partito che puo' fare da ponte tra Pdl e Pd e' proprio la Lega. Il dialogo non puo' essere affidato a Gianni Letta. Un conto sono le intese sulle nomine, altra cosa e' discutere politicamente sul cambiamento del Paese. Noi siamo pronti. Pensiamo ci sia una parte sana dell'opposizione -avverte il coordinatore della Lega Nord- con cui si deve dialogare. Ma i riformisti devono avere coraggio per rimuovere certe incrostazioni. Incrostazioni che ci sono anche nel centrodestra".
http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/...z-e9595f1.html
Alla fine anche la Lega ha capito che Berlusconi non č in grado di fare niente se non i suoi interessi. E lo sta bypassando a tambur battente da giorni.
Mi sa che governeranno quelli della Lega.
A Berlusconi interessa solo vigilare sul suo patrimonio e rilanciarsi al Quirinali, fra gli insulti di mezza Italia.