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Old 04-04-2008, 08:25   #1
Vifani
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Indagato Percoraro Scanio: corruzione e associazione a delinquere

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Viaggi gratis, indagato Pecoraro Scanio
Reati ipotizzati: associazione a delinquere e corruzione
La Procura: hotel di lusso in cambio di appalti per rifiuti e turismo

ROMA - Favori in cambio di appalti. Viaggi, telefonini e altri regali sarebbero stati concessi ad Alfonso Pecoraro Scanio, responsabile del dicastero per l'Ambiente, per concludere affari e ottenere concessioni. Gli atti dell'inchiesta avviata dalla procura di Potenza sono stati trasmessi ieri al tribunale dei ministri. Reato ipotizzato: associazione a delinquere e corruzione. Saranno adesso i giudici di Roma a dover valutare se effettivamente Pecoraro si sia fatto pagare vacanze all'estero e soggiorni in alberghi extralusso da alcuni imprenditori che volevano occuparsi dello smaltimento dei rifiuti della Campania e altri che avrebbero ottenuto l'incarico in esclusiva per organizzare le trasferte del ministero.

L'indagine prende via alcuni mesi fa. Indagando sul fotografo milanese Fabrizio Corona, il pubblico ministero Henry John Woodcock arriva alla Visetur, un'agenzia di viaggi di alto livello che oltre all'organizzazione di tour, si occupa di noleggio di elicotteri e aerei privati, affitto imbarcazioni, servizio scorte per personaggi famosi. Vengono messe sotto controllo alcune utenze telefoniche e nelle conversazioni intercettate si parla anche di Pecoraro Scanio. Uno dei titolari della Visetur è Mattia Fella, suo fratello sarebbe inserito nella lista dei consulenti dell'Ambiente. L'agenzia avrebbe ottenuto recentemente l'appalto per occuparsi di alcune trasferte ministeriali. E avrebbe poi organizzato viaggi gratuiti per lo stesso Pecoraro Scanio.

In particolare, durante il periodo natalizio, il politico avrebbe soggiornato nel prestigioso hotel a sette stelle inaugurato il 15 dicembre scorso in galleria a Milano. L'accusa ritiene che questi viaggi fossero la contropartita concessa dagli imprenditori del settore turistico. Nelle ultime settimane sarebbero stati interrogati alcuni collaboratori del ministro proprio per avere conferma delle vacanze trascorse all'estero e a Milano. Ma poi gli accertamenti si sono allargati ad altri appalti e l'indagine delegata ai carabinieri del Noe — e in particolare al capitano Ultimo, famoso per aver catturato Riina — si è concentrata sugli altri appalti sulla spazzatura. Alcuni imprenditori, anche loro finiti sotto intercettazione, avrebbero infatti affermato di aver trattato con Pecoraro Scanio la possibilità di smaltire in un termovalorizzatore che gestiscono in Grecia, una parte dei rifiuti campani. Anche in questo caso — sostiene il magistrato — il ministro avrebbe ottenuto una contropartita per il suo interessamento pur non riuscendo a garantire che l'affare andasse in porto. Sembra infatti che l'appalto, al quale era interessata anche un'azienda denominata Sogena, non sia stato assegnato.

La trattativa di cui gli imprenditori discutevano nei colloqui al telefono sarebbe stata avviata agli inizi dell'anno, ma proprio in quei giorni il governo ha poi deciso di affidare la gestione dell'emergenza al prefetto Gianni De Gennaro. Il tribunale dei ministri dovrà adesso valutare gli elementi raccolti dal pubblico ministero di Potenza e stabilire se siano sufficienti a procedere. Bisogna infatti verificare se si tratti di millanterie o se invece quanto affermato dai titolari delle imprese celasse contatti reali con il ministro. Controlli anche sulla cessione di due telefonini intestati ad altrettante società. Accertamenti che, a dieci giorni dalle elezioni politiche, non mancheranno certamente di riaprire il dibattito politico. Fiorenza Sarzanini
Fonte: Corriere - http://www.corriere.it/cronache/08_a...4f486ba6.shtml

Quote:
Corruzione, indagato Pecoraro
viaggi in cambio di appalti e favori
Nelle carte anche l'acquisto di un terreno vicino al lago di Bolsena
di FRANCESCO VIVIANO

<B>Corruzione, indagato Pecoraro<br>viaggi in cambio di appalti e favori</B>

ROMA - Alfonso Pecoraro Scanio, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Potenza con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione e corruzione. L'indagine è nelle mani del pm anglo-napoletano John Henry Woodcock che si avvale dell'opera del colonnello dei carabinieri Sergio de Caprio, comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri, cioè il "Capitano Ultimo" che nel gennaio del 1993 arrestò il capo dei capi di Cosa nostra Totò Riina.

Insieme al ministro dell'Ambiente, leader dei Verdi, risultano iscritti anche alcuni imprenditori che ruotano attorno al mondo dell'ambiente e dei rifiuti, delle agenzie di viaggio e di associazioni culturali e ambientaliste. Sono Franco Ferrone, imprenditore lucano, titolare di una azienda per bonifiche ambientali con appalti nella sua regione ma anche in Campania, Marco Gisotti, direttore della rivista ambientalista "Modus vivendi" e Mattia Fella, titolare dell'agenzia di viaggi Visetur, una società per azioni che ha sedi a Milano, Roma e Perugia. Nell'inchiesta sarebbe coinvolto anche un consulente del ministro, un magistrato campano attualmente fuori ruolo. Alcune fonti sostengono anche il pm Woodcok avrebbe raccolto elementi di accusa che gli permetterebbero di chiedere il deferimento di Pecoraro Scanio al Tribunale dei Ministri.

Secondo l'ipotesi accusatoria, il ministro, grazie a questi rapporti, e ai favori fatti e ricevuti, avrebbe viaggiato in Italia e all'estero (Europa, Americhe, Caraibi) non pagando una lira di tasca sua. Non solo viaggi, ma pure soggiorni in alberghi di gran lusso, anche a sette stelle, come quello di Milano, il Town House Hotel. Secondo quanto avrebbero accertato la polizia giudiziaria di Potenza e i carabinieri del Noe del "capitano Ultimo", il ministro e altri uomini del suo entourage, che non sono indagati, da sei anni a questa parte avrebbero utilizzato telefonini intestati e pagati dalla "Modus Vivendi", una cooperativa editoriale che si occupa di manifestazioni, convegni e master sull'ambiente e l'ecologia.

Nell'inchiesta si fa riferimento anche a un grosso investimento immobiliare, l'acquisto di terreni vicino il lago di Bolsena, dove doveva essere costruita una villa. Ma il terreno, stando agli atti acquisiti, era a destinazione agricola e, secondo le conversazioni intercettate dagli investigatori sulle utenze degli altri indagati, presto sarebbero diventati edificabili, grazie ai buoni uffici del ministro Pecoraro Scanio.

Ma cosa avrebbe dato in cambio il ministro dell'Ambiente ai suoi amici imprenditori? L'ipotesi degli inquirenti, che sarebbe suffragata da documentazione cartacea, intercettazioni e testimonianze, è che il ministro abbia dato appalti e contributi pubblici alla Visetur e alla Modus Vivendi e avrebbe assunto tra i consulenti del ministero anche Stanislao Fella, fratello di Mattia.

Favori ed agevolazioni che sarebbero stati confermati anche da componenti della segreteria particolare del ministro Pecoraro Scanio che sono stati interrogati nelle settimane scorse dal magistrato e dal colonnello de Caprio. L'inchiesta da ieri è approdata, per competenza territoriale (alcuni reati contestati sarebbero stati compiuti nella capitale) alla Procura della Repubblica di Roma. Nell'ufficio del procuratore della Repubblica romana Giovanni Ferrara sono infatti giunti una serie di fascicoli dell'inchiesta fino a ieri coordinata dal pm di Potenza Woodcock, noto alle cronache per le inchieste su "Vallettopoli" che portò all'arresto, tra gli altri, del principe Vittorio Emanuele di Savoia e del fotografo dei vip, Fabrizio Corona.
Fonte: Repubblica - http://www.repubblica.it/2008/04/sez...-indagato.html
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Raffaele Fanizzi
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