Fini: «Delinquenti
a lavorare»
FIRENZE (2 marzo) - Dopo la proposta choc della castrazione chimica per i pedofili, Gianfranco Fini, oggi in campagna elettorale a Firenze, invoca «non di mandare i delinquenti ai lavori forzati, o a lavorare con la palla al piede come in Alabama, ma condannarli a lavorare tanti giorni e tante ore quanti ne servono a pagare il loro debito con lo Stato».
È il Fini che crede nel Popolo della Libertà come forza di un centrodestra moderato fondato sui valori del Ppe. Ma anche quello che non ha mai fatto mistero di essere pronto a rinunciare al simbolo di An solo a patto di fare dei valori della destra pilastri del programma del Pdl. Eccolo perciò nel cuore della rossa Toscana, nel suo secondo giorno di campagna elettorale, menare fendenti sull'avversario Walter Veltroni e dettare l'agenda del Pdl sulla sicurezza: più soldi e mezzi alle forze dell'ordine, certezza della pena, controllo dell'immigrazione, sanzioni amministrative per chi fa uso di droghe e anche delinquenti costretti a risarcire lo Stato con il proprio lavoro.
«Bisogna capirlo e compatirlo nel suo imbarazzo - provoca Fini riferendosi al leader del Pd -. Si vergogna del lascito di Prodi e la sua rimozione totale di ciò che il Governo ha fatto negli ultimi due anni è un fatto da psicanalisi». Ha una lettura psicanalitica, per il leader di An, anche la scelta dei manifesti elettorali del Pd: «Dicono che non basta cambiare il Governo ma occorre cambiare l'Italia. Una gaffe freudiana. Perché al Governo ci sono loro...». E ancora: «Veltroni è bravo, avveduto, un propagandista capace di evocare le elezioni americane. Ma bisogna spiegargli che non basta dire un giorno "I care" e l'altro "We can" per essere credibili».
«E poi - conclude Fini - Veltroni adesso dice che vuole stare vicino alle forze dell'ordine, come noi facciamo da sempre. Ma alle forze dell'ordine servono soldi, mezzi e anche rispetto. Invece non solo la sinistra radicale, ma anche alcuni nel Pd continuano a pensare che poliziotti e carabinieri abbiano responsabilità di sistema, come avvenne al G8 di Genova. E non parlo di Gasparotto, ma anche di qualcuno che sale sul pullman di Veltroni».
http://www.ilmessaggero.it/articolo_...=Elezioni*2008
Proposta in parte condivisibile , ma rimane ignoto il modo tramite cui si dovrebbe poi costringere questa gente a sbrigare effettivamente questi lavori, e di che tipo poi ..molti lavori hanno bisogno di competenze qualificate (anche l'edilizia ad esempio), a meno che non si tratti di spalare carbone o altre cose della stessa semplicità..chi li sorveglia poi?