Io vorrei un attimo far notare come la pena di morte in realtà non sia il modo più duro di punire qualcuno per quello che ha fatto.
Pensateci bene. La pena di morte è soltanto un modo di cercare di cancellare la rabbia che si prova quando si è coinvolti in un fatto di sangue come quello di Erba. Uno vuole la vendetta, la vuole subito, e pensa che vedere morire chi ti ha fatto del male possa lenire il dolore. Ma dubito che questo effetto ci sia veramente.
Ma al di là di questo, vorrei riportare una vecchia notizia da repubblica.it:
Gli ergastolani scrivono a Napolitano "Siamo stanchi. Condannateci a morte"
Immedesimatevi un attimo in chi non ha una libertà, non ha nulla nella sua vita, e sa che sarà così per sempre. A meno di ricevere la grazia, ma non credo che questa prospettiva aiuti veramente.
Questo dimostra che i duri e puri della pena di morte non fanno altro che assecondare il loro istinto, la loro rabbia. La razionalità ti dice che l'ergastolo è ben peggio. La vita è certamente una cosa fondamentale, ma può diventare un peso.
Senza poi contare che uno stato che toglie di mezzo i propri cittadini, qualsiasi siano i reati di cui si sono macchiati, non è uno stato di diritto. Soprattutto perchè la fallibitilità della giustizia non può permettere a nessuno di uccidere in suo nome.