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Originariamente inviato da er-next
esatto.. se si gestiscono male i conti pubblici, aumenta la quota degli interessi e di conseguenza le tasse necessarie per ripianarli..
capisco che non siano misure direttamente e immediatamente visibili ma sono necessarie e nel medio-lungo periodo pagano..
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Nel 2008 la crescita ecomica subirà un bel rallentamento (dall' 1,9 al 1% del pil), non si prevede una riduzione dei tassi di interesse (perchè la BCE è preoccupata dell'inflazione)...il rapporto deficit/pil aumenterà..a meno che non si inizierà a tagliare seriamente la spesa pubblica (cosa che il governo Prodi non ha fatto) e i costi di una politica che continua a stratificarsi e ad espandere uffici e burocrazia per distribuire posti pubblici agli amici.
Espandere ancora la spesa pubblica (aumentando ulteriormente la tassazione, come le addizionali irpef ad es.) per tentare di risolvere i problemi è illusorio..siamo arrivati al limite (50% del pil se ne va per la spesa pubblica)...e a questo limite ci si è avvicinati anche grazie alla distruzione di una buona riforma delle pensioni (lo scalone Maroni).
Non dimentichiamo inoltre che nel 2011-2012 l'Italia dovrebbe essere in pareggio di bilancio...se adesso siamo poco sotto al 2% di deficit pil (nonostante l'estragettito fiscale, nonostante le nuove tasse, nonostante la buona crescita economica e nonostante una finanziaria del 2006 di quasi 35mld di euro), voglio proprio vedere come si riuscirà a tagliare 2 punti (a naso 25-26 mld di euro) per arrivare al pareggio, in una situazione economica di forte rallentamento dell'economia americana e europea.
L'Italia inoltre continua a crescere meno della media europea...quindi i nodi strutturali che ingessano l'economia italiana non sono stati affrontati (anche se lo scalone ha ridato un pò di competitività alle imprese).