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Old 09-02-2008, 12:28   #10
Boss87
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Originariamente inviato da Doraneko Guarda i messaggi
Nei 2 impianti di perforazione dove sono stato io,per pompare giù il fango nel pozzo avevamo 2 pompe che in totale erogavano 2400cv in un caso e 3200cv nell'altro,perciò consumavano non poco!Qua avevamo determinate esigenze,anche se servisse meno potenza per pompare acqua nella roccia calda cmq servirebbe una potenza notevole.Perciò tenendo conto di consumi,costo materiale dell'impianto,ecc... non so se sia conveniente fare una cosa del genere.
C'è anche da considerare la pericolosià intrinseca del vulcano,meglio stare distanti!Nella migliore delle ipotesi,se esce una colata tranquilla tranquilla ti fonde tutto l'impianto
Esattamente. Oltre al fatto che, qualunque acciaio venga utilizzato per le tubazioni, sarebbe pericoloso in quanto a quelle temperature dato che le atmosfere non sono inerti vi sarebbe decarburazione superficiale, con riduzione dei limiti meccanici delle leghe e fenomeni di corrosione diffusi
Insomma.. Magari è anche fattibile in linea teorica, ma il costo sarebbe spropositato, il bilancio energetico antieconomico e con infinite problematiche tecniche da scavalcare.

Se proprio si vogliono utilizzare i geotermici i soffioni sono l'unica soluzione.. Vapore ad alta pressione gratis, i limiti sono solo le portate ridotte (impianti da pochi megawatt) e la corrosione, facilmente arginabile in impianti piccoli, e nei quai la sfondamento di un tubo non ha tutta questa pericolosità. Inoltre, le zone dove vi sono questi soffioni sono mooolto ridotte; l'unico impianto di potenza "ragionevole" al mondo è vicino San Francisco mi sembra, il "The Geysers", che produce circa 1,4GW elettrici. In Italia sono quasi tutti in Toscana; ma sono impiantini che non raggiungono i 60MW l'uno.

Però, c'è un ma: deducendo che non è possibile quindi creare una centrale che lavori con il magma, potrebbero utilizzare il vapore a bassa pressione ottenibile con tubazioni sotterranee per il riscaldamento dei paesi vicini; anche qui, però, valutando bene le perdite di flusso. Un po' come si usa il vapore post-turbina in centrali termoelettriche anche di piccola potenza (l'ultima installata è interna al complesso industriale Solvay, dove una centrale da 85MW riesce, con il vapore già sfruttato, a far funzionare l'impianto di riscaldamento di tutte le strutture pubbliche (uffici in prevalenza)).

Infine, ora che ci penso.. Le trivellazioni per avere il vapore: mediamente la crosta terrestre si "scalda" 3 gradi ogni 100m; ciò significa che per avere 300 gradi (il minimo, senza contare che lungo le tubazioni si raffredderebbe) dovremmo scendere a 10km di profondità. Facciamo che in area vulcanica la roccia sia 10 volte più calda (totalmente ipotetico, non ne ho idea): son comunque 1000 metri di perforazione. Non una bazzecola.
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