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Originariamente inviato da ania
Ciò che è scritto nelle Sacre Scritture, e ciò che la Chiesa sostiene e raccomanda ai suoi fedeli, ne converrai, vale per i fedeli.
Sono atea, pertanto, prendo in considerazione il matrimonio -non come sacramento- ma solo ed unicamente come istituto giuridico.
Ho rispetto per chi ha Fede e si dice "credente", ma non trovo giusto si voglia imporre anche a chi credente non è, e fede non ha, vincoli che possono scaturire dall'osservanza di precetti religiosi cui i non credenti non sono tenuti ad adeguarsi, come ad es. l'indissolubilità del matrimonio.
Ania
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Mi dispiace ma vale per tutti non solo per i fedeli, e ti dico +: il peccato che per esempio viene fuori dal risposarsi un'altra volta dopo aver divorziato è stato condannato direttamente da gesu' cristo, e non dalla Chiesa. Inoltre se credi in gesu' hai la possibilità della salvezza, senno' sei condannato, ed è scritto chiaramente nei vangeli, inoltre proprio il vangelo parla di annunciarlo anche agli altri, quindi non mi puoi dire che ti sto imponendo le mie idee, non mi pare che ti ho messo una pistola alla tempia, io te lo dico, poi la scelta spetta a te, il rispetto di cui parli è solo bella ipocrisia e niente +.