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Old 22-12-2007, 10:45   #9
Mixmar
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Originariamente inviato da Deckard Guarda i messaggi
Qualcuno vuole dire la sua?
Ah, scusami, prima non avevo capito esattamente il senso della tua domanda, che in sostanza vorrebbe essere: se supponiamo che valga una legge della domanda e dell'offerta ideale (elasticità perfetta del prezzo in relazione al rapporto domanda-offerta), perchè un grosso ordinativo da parte di un acquirente, che di solito viene scontanto per opportunità commerciale da parte del venditore, non provoca al contrario un rialzo del prezzo, in virtù del fatto che appunto è un grosso ordine, e quindi aumenta, e di molto, la voce "domanda" nella formula che lega appunto prezzo a domanda e offerta?

La mia ipotesi è che ciò che determina la mancata insorgenza di questo fenomeno sia uno scostamento temporale tra la fase di determinazione del prezzo e quella di applicazione di sconto commerciale per grandi quantità. Cioè, penso che il prezzo sia determinato "a priori" su quantità presunte di domanda e offerta dall'ufficio commerciale del venditore, mentre lo sconto-quantità viene (eventualmente) praticato all'atto stesso della vendità, come "promozione" temporanea.

Inoltre, mi viene da pensare che il caso da te citato sia alquanto raro, perchè presuppone la possibilità di ordinativi estremamente contenuti per quanto riguarda la quantità (l'acquirente che acquista un solo collo) e contemporaneamente di ordinativi molto consistenti (come 1000, o 10000 colli dello stesso prodotto, altrimenti non si giustifica neanche il fatto di ravvisare una violazione della legge della domanda e dell'offerta, perchè per piccoli ordini, il cambiamento di prezzo viene cancellato probabilmente da un "effetto soglia" sulle quantità in gioco).

Cioè, probabilmente i grossi ordinativi che hanno il potere di "muovere", e di molto, il prezzo si verificano nell'ambito Business-To-Business, dove ordini e acquisti sono solitamente sì cospicui, ma anche noti con un certo anticipo, e quindi già "assorbiti" all'atto di determinazione del prezzo.

Mentre gli acquisti piccoli di solito avvengono nel mercato Business-To-Consumer, dove effettivamente molti piccoli acquisti contemporanei possono muovere il prezzo complessivo del prodotto.

I due mercati sono difatto due canali separati: credo che pochissime aziende operino di fatto in entrambi gli ambiti, quindi il caso da te citato è molto raro probabilmente, e non si presenta perchè penso che i due canali di vendita (ad altro soggetto produttivo o a privato consumatore) vengano trattati, in quei casi, proprio come mercati separati, anche se magari temporalmente e spazialmente sovrapposti.

In sostanza quindi, penso che probabilmente le condizioni che stanno alla base del tuo esempio (modifica in tempo reale dei prezzi a seguito di ordinativi "voluminosi" e coesistenza della possibilità di ordinativi "pesanti" con altri estremamente "leggeri") sussita difficilmente nella realtà: bisognerebbe trovare un caso pratico e verificare come vanno le cose lì.

Tutto molto IMHO.
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