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Originariamente inviato da Mixmar
Risposta intuitiva: visto che il prezzo viene determinato all'istante della compravendita e vale solo per il contratto fissato, non è in realtà vincolato a nessun valore specifico: in altri termini, il venditore può fissare il prezzo che preferisce, purchè il compratore sia disposto a pagare.
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Fin qui ci siamo
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Originariamente inviato da Mixmar
Questo farebbe pensare ingenuamente che il compratore sia portato a fissare il prezzo massimo possibile, ma questo non è ovviamente vero per vari motivi: per esempio, esistono altri venditori disposti a offrire un prezzo minore (concorrenza), le risorse del compratore sono limitate e comunque sarebbe controproducente per il venditore depauperare eccessivemente il compratore, specie se vende un bene di consumo (cibo, energia, consumabili di vario tipo) che vorrà rivendere, prima o poi, eccetera.
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Certo, questo è lo standard per la domanda e per l'offerta
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Originariamente inviato da Mixmar
Succede che i prezzi poi convergano, per effetto della concorrenza, su di un valore "medio" all'interno delle varie transazioni, in un intervallo di tempo abbastanza stretto e in un contesto economicamente omogeneo. Questo "prezzo medio" dovrebbe essere soggetto alla legge della domanda e dell'offerta, che però non ha sempre la stessa "intensità", nè sempre lo stesso "segno": da qui nasce il concetto di elasticità del prezzo in rapporto al rapporto tra domanda ed offerta.
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Sono d'accordo, il problema è che non riesco a capacitarmi perchè di fronte ad una domanda molto alta di beni (es. richiesta per 1 milione di pezzi), il prezzo unitario sia più basso che per una domanda molto bassa ( richiesta per 1 pezzo). Teoricamente se uno compra poco dovrebbe avere prezzi più vantaggiosi.........