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Originariamente inviato da giannola
assolutamente fuori strada, la libertà di coscienza vale nei rapporti umani, non in quelli tra il fedele e la sua chiesa.
Se ognuno andasse a coscienza, ognuno farebbe quello che vuole.
Non c'è alcun obbligo di obbedienza per l'appunto, ma di osservanza si.
Se il fedele non si trova nella comunità cattolica può sempre andare altrove, altrimenti si adatta.
Sennò ognuno si fa la religione per come gli pare, che è proprio quello da cui ha messo in guardia i fedeli benedetto 16°: il relativismo.
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No no sei tu fuori strada
la liberta di coscienza non è sol qualco che vale per le piccole cose fuori dalla religione
Secondo la dottrina cattolica l'uomo ha la capacità di distinguere tra bene e male e di sapere cosa è bene in propria coscienza
La dottrina non è relativista e suppone appunto l'universalità del bene e la capacità di ogni uomo di distinguerlo
Oltretutto il giudice non è il papa o il prete ma dio
Che poi per ragioni politiche la Chiesa debba imporre la sua visione unilaterale sui fedeli per mantenere il proprio monopolio., è altra storia. come è storia il fatto che l'istituzione chiesa ha sempre osteggiato l'autonomia dei fedeli impedendo ance che leggessero da se la bibbia per un millennio proprio perchè l'autonomia era in contrasto con il suo fine terreno e politico di monopolio delle coscienze.
Ma quello che dico è un'altra cosa. Per la dottrina cattolica il giudice ultimo della morale è la coscienza di ogni persona