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Old 06-12-2007, 10:51   #154
ania
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http://www.repubblica.it/2007/11/sez...tivazioni.html
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Il Riesame: "L'assassino non era solo
Meredith uccisa da chi conosceva bene"
Pubblicate le motivazioni con cui è stata respinta l'istanza di libertà degli ex fidanzati
Amanda "priva di freni inibitori".
Raffaele "condizionabile, attratto dalla violenza"
Domani sarà estradato Italia Rudy Guede.
Sollecito torna davanti al giudice


PERUGIA - "L'assassino di Meredith non era solo. Chi l'ha uccisa, la conosceva bene". Così il Tribunale del Riesame di Perugia motiva il provvedimento con cui nei giorni scorsi ha respinto l'istanza di scarcerazione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito detenuti con l'accusa di aver ucciso Meredith Kercher. E aggiunge: la gravità degli indizi "suffraga e legittima" l'applicazione della misura cautelare per il reato di omicidio, aggravato dalla contestualità della violenza di gruppo.

Più soggetti in azione. "Esce definitivamente rafforzata l'ipotesi di un'azione combinata da più persone", scrive il Tribunale del Riesame di Perugia spiegando che "i plurimi traumatismi inferti a Meredith rimandano all'azione convergente di più soggetti".

La ragazza "cadde vittima di uno o più aguzzini, i quali senza pietà vinsero i suoi tentativi di resistenza e per l'effetto esercitarono anche pressioni sul collo", così da produrre alcune lesioni "giungendo infine al colpo mortale inferto con un coltello presumibilmente monotagliente" che produsse una emorragia. I giudici collocano l'ora della morte intorno alle 22. Sostengono che questa "se non istantanea, sopraggiunse comunque in tempi rapidi".

Più assassini che conoscevano bene la studentessa inglese: un dato "rafforzato - secondo il tribunale - dal dato significativo" della mancanza di segni di effrazione alla porta di ingresso dell'appartamento di via della Pergola dove è avvenuto il delitto. "Tale elemento - si legge nelle motivazioni - postula che il carnefice non dovette esercitare alcuna violenza per entrare, avendo utilizzato le chiavi o essendo stato fatto entrare dalla stessa vittima".

In base ai risultati delle analisi compiute dalla polizia scientifica sui reperti trovati nell'abitazione del delitto, i giudici ritengono che a ridosso del fatto vennero occupati entrambi i bagni. Nell'ordinanza si fa riferimento poi a un'impronta di mano sul cuscino accanto alla vittima, risultata di Rudy Hermann Guede.

"Può agevolmente concludersi - ha sostenuto il tribunale - che più soggetti erano contestualmente presenti ed ebbero sul momento la necessità di provvedere ciascuno ad una personale pulizia, più o meno riuscita".

Raffaele, complesso e attratto dalla violenza. Più avanti, i giudici del Riesame parlano di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Di lui scrivono che è un giovane dal "temperamento fragile, esposto a condizionamenti di ogni genere. La sua versione dei fatti è imperdonabilmente inverosimile".

Per i giudici la sua "è risultata una personalità assai complessa e per certi versi inquietante", e per lui "la violenza costituisce una concreta attrattiva". Raffaele deve rimanere in carcere: nei suoi confronti sussistono "plurime esigenze cautelari", ad esempio il "concreto pericolo di fuga", così come il "concreto pericolo di reiterazione criminosa".

Ribadendo le conclusioni dei giudici inquirenti, il Riesame sposa la tesi accusatoria e scrive: "E' certo che Raffaele e Amanda erano insieme alle 20.40 e sarebbero stati ancora insieme nel corso della notte e il mattino successivo". Vero pure che il coltello usato per l'omicidio fu quello di Sollecito e che fu usata candeggina per far scomparire le macchie di sangue.

Amanda priva di freni inibitori. Amanda è "priva di freni inibitori", scrivono i giudici quando trattano la personalità dell'imputata: "Potrebbe tornare a colpire". "Il ruolo di Amanda non può essere secondario. E' una giovane dalla multiforme personalità, fatta di spigliatezza e scaltrezza, non disgiunta da ingenuità, ma con una forte propensione scenica e un'elevata, si direbbe fatale, capacità di aggregazione. Si tratta di segnali - scrive il Riesame - che impongono il massimo della cautela".

Un tassello utile per raggiungere la verità su quella drammatica notte del primo novembre sarà la deposizione di Rudy Hermann Guede, atteso domani all'aeroporto di Fiumicino proveniente da Coblenza dove è detenuto su ordine della magistratura perugina. Agenti della Mobile trasferiranno il giovane ivoriano nel carcere di Perugia dove già in giornata, o al massino venerdì, sarà ascoltato dal pm che indaga sull'omicidio di Meredith. "Non è scappato da Perugia perché colpevole - hanno ribadito i suoi avvocati - ma perché era in difficoltà sul da farsi". Il 14 dicembre il Tribunale del riesame esaminerà la sua richiesta di scarcerazione.

Domani sarà ascoltato di nuovo anche Sollecito. E' stato lui a richiedere più volte l'incontro con il procuratore per ribadire la sua innocenza e confermare che quella notte era a casa sua incollato al computer, anche se i giudici del Riesame hanno ribadito che "tra le 21.10 e le 5.32 della notte del delitto non risulta alcuna interazione umana" sul quel pc.

(5 dicembre 2007)
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