Il Comune di Segrate (sì, proprio quello dei semafori “truccati”) vuole permettere la costruzione di un mega-centro commerciale a ridosso dei quartieri di San Felice e Tregarezzo. Non trattandosi di un’Esselunga qualsiasi, ma di quello che sarà il più grande centro commerciale d’Italia e il secondo d’Europa, il problema è che non saranno coinvolti solo gli abitanti di quei 2 quartieri, ma di tutta Segrate, Pioltello, Rodano, Peschiera Borromeo, San Donato e Vignate. Insomma, praticamente tutto l’hinterland est e parte di Milano.
Qui potete farvi un’idea delle dimensioni del “mostro” (quello che si vede ad est dell’Idroscalo):
Infatti:
1) Questo mega-complesso avrà una superficie di ben 144.000 mq. Tanto per rendere l’idea, l’enorme centro commerciale di Orio al Serio (“Orio Center”) occupa uno spazio di “soli” 74.000 mq.
2) A differenza dell’”Orio Center” (che non si trova in una zona densamente popolata) questo centro commerciale sarà posto in un comune la cui densità abitativa supera già il 65% del territorio ed è destinata ad espandersi ulteriormente.
3) Sarà dotato di un cinema multisala, un albergo su cinque piani, un centro sportivo, 300 tra negozi, bar e ristoranti, 7300 posti auto, pompe di benzina, una centrale termica e persino una discoteca!
4) E’ configurato come “centro outlet” sul modello dell’“Orio Center”, con lo scopo di richiamare visitatori dall’estero grazie alla pianificazione di 20 nuovi voli charter con ulteriore inquinamento ambientale ed acustico.
5) Sarà a servizio di un’area con un raggio di 45 Km e bacino d’utenza di 3 milioni di abitanti, con tutte le conseguenze su traffico ed inquinamento che potete immaginare!
6) Porterà ad un insostenibile aumento di traffico (previste 13.000 auto in più rispetto agli oltre 40.000 veicoli che già intasano la Rivoltana a Segrate) su tutte le strade che percorrono l’hinterland est (in particolare Rivoltana, Mirazzano Vimodrone, viale Forlanini, Paullese, Cassanese) e, conseguentemente, sulle strade milanesi che le ricevono (in particolare via Corelli, viale Corsica e viale Argonne).
7) Farà chiudere circa 500 negozi, compresa la zona est di Milano. I posti di lavoro creati dal centro commerciale non saranno di certo dati alle intere famiglie di ex negozianti perché impostati su contratti precari e destinati a singole persone.
8) Ci saranno almeno 3 anni di lavori da sopportare
9) Ci sono già una marea di supermercati ed ipermercati in zona e molti di questi sono già in crisi.
Risulta quindi evidente che l’impatto ambientale avrà un vero e proprio “EFFETTO AD ONDA” che, oltre a coinvolgere tutto l’hinterland est e la zona est di Milano, coinvolgerà anche tutti quei pendolari in entrata e in uscita che percorrono quelle strade! E’ triste dirlo, ma quello dei semafori “truccati” è solo il minore dei problemi!
Perciò a tutte le persone interessate invito caldamente non solo a diffondere questo messaggio a più persone possibili (e magari contattare trasmissioni tipo Striscia La Notizia e Report o blog come quello di Beppe Grillo), ma anche a partecipare alla
manifestazione del “COMITATO PER IL NO” di martedì 6 novembre alle ore 20:45 davanti al Consiglio Comunale di Segrate. Il ritrovo è in Via XXV Aprile, davanti al Comune Vecchio.