L’ipotesi iniziale è un futuro immaginario
La previsione del futuro
Verità determinabile significa che sarà possibile (perchè già è possibile) prevedere in anticipo ciò che faremo, sapere con precisione assoluta ciò che succederà domani e dopodomani e dopodomani ancora. Si potrebbe supporre che così non sia dato che scoprendo ciò che farò in futuro sarei possibilitato nel presente a modificare la mia decisione e cambiare il futuro da me previsto; non è possibile modificare il presente previsto perchè sarebbe come "fuoriuscire" dal proprio sistema decisionale. Se prevedo che domani sarò dal barbiere allora domani sarò dal barbiere. Per comprendere bene il perchè è necessario pensare ad esempio a quando in un negozio una telecamera ci riprende: la telecamera ci mostra noi, ci "segue" nei movimenti; il contrario, cioè ad esempio il rifiutarsi di andare dal barbiere, equivarrebbe ad una immagine della telecamera che non siamo più noi. Mentre invece la telecamera mostra noi stessi. Se domani sarò dal barbiere allora sarò dal barbiere, se decido di non andare dal barbiere per alterare il futuro allora non andrò dal barbiere ma non altererò il futuro perchè il futuro ha previsto che non sarò dal barbiere. Siamo la gabbia di noi stessi, siamo gli artefici del nostro destino. Il contrario sarebbe non essere artefici del proprio destino, delle proprie decisioni. Sarebbe indeterminabilità. Mentre invece la realtà è determinata e determinabile. Realtà determinata significa che la realtà presente è possibile dal momento che esiste un futuro ed esiste un passato. Esistere significa decidere costantemente ed è simulabile al computer: la realtà esiste perchè esiste la simulazione software. Se il software che predice il futuro dice che domani saremo dal barbiere allora domani saremo dal barbiere perchè se così non fosse allora non saremo dal barbiere. Se il software dice che domani saremo dal barbiere non è possibile altra soluzione perchè se no il software direbbe qualcos’altro. Il software emulativo siamo noi: fuggire dalla simulazione software sarebbe "uscire" da noi stessi.
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Il futuro, l’ipotesi iniziale
Il futuro che vivrò lo inverto di 180° facendolo diventare passato che vivrò.
Aspetto che il passato diventi qualcosa di vissuto, quindi aspetto che l’evento passato (azione, oppure reazione se lo si intende evento futuro) si avvicini in modo che reinvertendolo torni ad essere un futuro vissuto.
Il futuro che vivrò invertito due volte (cerchio 360) diventa un futuro vissuto.
Il futuro futuro invertito di 180 diventa passato futuro e reinvertendolo diventa futuro passato.
Pongo una condizione iniziale come evento futuro. Ad esempio +10. Lo inverto di 180 facendolo diventare –10 che è il passato che vivrò. Aspetto che il tempo passi: -9 –8 –7 –6 –5 –4 –3 –2 –1 0. Il passato che vivrò si è avvicinato talmente tanto che è diventato vissuto. Lo reinverto: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10. E’ tornato ad essere un futuro, vissuto.
In questo modo vale che +10=10.
Fare il contrario, cioè porre come condizione di partenza una ipotesi di tempo passato è porre una immaginarietà al posto di qualcosa di reale, di esistente. In questo modo l’ipotesi immaginaria (che molto probabilmente non coinciderà con la realtà) non è modificabile con “convergenza” per ottenere la realtà futura dato che il perno futuro su cui fare sponda convergente sarebbe qualcosa di immaginario: saremmo in un caso di immaginarietà passata e immaginarietà futura, mentre invece il passato è definito.
Ponendo invece una ipotesi futura, immaginaria (che molto probabilmente non coinciderà con la realtà) si riesce a fare perno sul passato definito, dato che il futuro ipotizzato ruotato di 180 diventa un passato immaginario confrontabile con il passato reale.
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Se il futuro è immaginario...
Come è possibile partire da un arbitrario punto del futuro per determinare il passato quindi il presente?
Per CONVERGENZA. L’immaginario futuro è un insieme infinito che può accadere in infiniti modi ma al realizzarsi dell’istante futuro (di ogni istante futuro) accadrà in un solo modo preciso e definito. La "convergenza" è il metodo di supposizione. Supponendo si può disporre di una condizione iniziale dalla quale muoversi in direzione passato giungendo al presente e, invertendo, è possibile tornare al futuro di partenza che sarà un arrivo che dovrà coincidere perchè partenza deve sempre essere identica ad arrivo (motivo per cui se fosse accaduto il Big Bang si avrebbe per forza di cose un Big Crunch... ma non c’è mai stato). La supposizione del generico istante futuro di partenza (arrivo) è una scelta iniziale che permette di muoversi con logica all’indietro temporale giungendo all’istante presente di real time che, se abbiamo fatto le cose per bene, deve coincidere con la realtà vissuta. Molto probabilmente al primo tentativo non coinciderà, bisognerà effettuare una modifica della condizione iniziale (futura, coincidente con l’arrivo) ed effettuare lo stesso procedimento di prima con una logica corretta (se sbagliamo logica allora erreremo)... e così via fino all’ottenimento dell’istante real time "simulato" identico a quello che stiamo vivendo, condizione che determinerà (in quanto corretta) la coincidenza della condizione iniziale con quella di arrivo. La supposizione iniziale dell’istante futuro di riferimento è una base che si sviluppa con convergenza (tipo reti neurali apprenditive) ed è immaginabile come un PUNTO PLANARE... che è un insieme di esistenze percettive, un insieme di punti collocati su un piano. Ciò che si immagina come punto Big bang del passato è in realtà un punto futuro, la X dell’istante di metà time, quindi la teoria di convergenza del Big Bang è una teoria corretta se invertiamo il punto BB passato con una immagine di BB futuro... che non sarà un punto esplosivo, bensì un punto planare dato che la convergenza puntuale del cervello è in realtà uno sviluppo parallelo... la conicità della convergenza è dovuta al meccanismo neurale, per tal motivo occorre dilatare la temporalità cerebrale e rendere ciò che si intende BB un punto planare, dilatato (invertendo la remoticità con la futuristicità).
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Il futuro ipotizzato è una immaginarietà che se invertita diventa un passato immaginario confrontabile con la realtà acquisita
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