25-07-2007, 14:23
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#19
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Bannato
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Originariamente inviato da bjt2
Beh, sai com'è... Se vai in un paese del terzo mondo vorresti evitare di prendere colera, malaria o anche solo bere acqua inquinata da metalli pesanti (pensa alla Cina)... Li' non ci sono anticorpi che tengano...  Oppure, ad esempio, il cromo esavalente fa bene? 
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intendevo tipo queste, le ho viste in vendita online da qualch eparte
Sviluppata dall’azienda danese Vestergaard Frandsen, Lifestraw potrebbe avere la chance – grazie ai sette strati di filtraggio che incorpora – di incidere davvero sul problema della disponibilità d’acqua che riguarda tante persone nel mondo per due sostanziali motivi: la sua estrema facilità di funzionamento e il costo, abbordabile anche per fasce di popolazione sull’orlo della disperazione economica.
Per quanto riguarda l’uso infatti, tutto quello che viene richiesto all’utilizzatore è un’azione che è – nel senso letterale del termine – “da bambini”: succhiare dentro alla cannuccia acqua che, in questo modo, da imbevibile entra in bocca potabile, libera da residui e particolati ma soprattutto da batteri eventualmente presenti. A trattenere il tutto è una combinazione di tessuti dalla trama finissima – utili per gli inquinanti solidi fino a 15 micron – e di filtri al carbone attivo e allo iodio per l’eliminazione di agenti patogeni quali la Salmonella, lo Stafilococco aureo, la Shigella e il famigerato Escherichia coli. La ciliegina sulla torta di tanta semplicità è infine il fatto che non vi è alcun bisogno di sostituire parti o cambiare i filtri per mantenerne l’efficacia. Anzi, a scanso di equivoci Lifestraw è sigillata nei suoi componenti i quali, senza altri interventi ‘esterni’, garantiscono la depurazione ottimale di 700 litri d’acqua, più o meno quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima essere il consumo di un adulto in un anno. Scaduto il quale, basta procurarsi un’altra cannuccia, visto che il costo – una volta entrati in fase di produzione in serie – dovrebbe essere compreso fra i 2 e i 3 dollari.
I test hanno dimostrato – oltre alla buona qualità dell’acqua filtrata (“migliore di quella che esce dai rubinetti di tante città del mondo industrializzato” fanno notare in Vestergaard) – che Lifestraw riesce a rendere bevibile anche l’acqua salmastra: l’unica conseguenza al riguardo è il dimezzamento del ciclo di vita effettiva della cannuccia.
Dinanzi a un quadro così roseo, è lecito domandarsi se non vi sia almeno una controindicazione. In effetti, secondo quanto ammette l’azienda stessa, la presenza dello iodio nel sistema di filtraggio favorirebbe l’assunzione dello stesso in quantità che potrebbero ritenersi eccessive per l’organismo. Se non fosse che, data la persistente carenza di iodio nel regime alimentare delle comunità del Terzo Mondo, quello che qui sarebbe un effetto collaterale indesiderabile, là quasi finisce per divenire valore aggiunto[/b]
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