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Originariamente inviato da Luca-BH
Provo a mettere quattro parole in croce, naturalmente pronto a cedere il passo a chi ne sa piu' di me. 
Con pdc (= profondita' di campo) si intende una zona, che comprende il punto a fuoco, dove lo sfocato e' talmente poco da essere "tollerabile" all'occhio.
Naturalmente, ad essere precisi-precisi, esiste solo un piano perfettamente a fuoco; tutto quello che c'e' davanti o dietro e sfocato, con la sfocatura che aumenta man mano che ci si allontana dal piano a fuoco. La pdc e' un valore che tiene conto della "tolleranza" dell'occhio.
Cosa succede, in pratica? Che, per leggi precise dell'ottica, quanto piu' stringiamo il buchetto da dove passa la luce (il diaframma) tanto piu' la zona in cui le cose appaiono "tollerabilmente" sfocate aumenta di profondita' - e quindi puo' capitare, senza volerlo, che elementi che non abbiamo voluto mettere a fuoco ci appaiono cmq tali perche' abbiamo ottenuto una pdc troppo elevata.
Un sitonzo utile: http://www.dofmaster.com/index.html
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ok, anche se ho un mal di testa effetto flipper, credo di aver capito, quindi la pdc, deve la sua "estensione" sulla foto, all'apertura del diaframma, diciamo che tra la prima e la seconda versione (se fossero due scatti diversi e non un ritocco), il diaframma nella seconda sarebbe stato più aperto... in ogni caso la pdc dovrebbe avere piu intervalli tra la parte più vicina al soggetto a fuoco e quella più lontana, per quanto riguarda la profondità, solo non dovrebbero essere troppo vicine per quanto riguarda l'inquadratura, vedi in questo caso le mani a sx e il viso della bimba.....dico bene o sto delirando??
grazie..