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Old 25-06-2007, 15:24   #22
Leron
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dato che è argomento che interessa

faccio ancora un po' di SPAM, non centra molto ma vi vedo interessati quindi in visione di un futuro reportage è utile informarsi
http://www4.autistici.org/laleggera/...di-Trento.html




Trento ha un cuore nero, si chiama Sloi. Nero come la morte e la pazzia indotte dal piombo tetraetile; nero come il colore del fascismo, nel segno del quale lo stabilimento nacque e al quale sopravvisse. A Bologna, fin dalla metà degli anni ’30, un giovane chimico, di nome Carlo Luigi Randaccio, aveva sperimentato un sistema per la sintesi del piombo tetraetile, che aggiunto al carburante serviva da antidetonante, necessario per aumentare la resa dei motori a scoppio. La sua produzione divenne ben presto strategica: serviva a far volare gli aeroplani, ma solo un’azienda al mondo ne possedeva la ricetta, l’americana Dupont. Achille Starace, segretario del partito nazional fascista e amico personale di Randaccio, decide di dare vita a un grande stabilimento per la produzione industriale e sceglie Trento per la sua posizione strategica sull’asse del Brennero e per la vicinanza con la Germania. La produzione iniziò nel 1940 e da allora, per quasi quarant’anni, la Sloi produsse piombo tetraetile (anche per le macchine) in quantità proporzionale alle malattie gravi che causò a migliaia di operai. Tra il 1960 e il 1971 furono 1.108 i lavoratori avvelenati durante le fasi di produzione, eseguite senza protezioni sufficienti. Un’enormità se si pensa che a lavorare negli stabilimenti non erano più di 250 lavoratori. Il piombo colpiva prima di tutto il sistema nervoso centrale, producendo ansia, depressione, accessi di violenza, incubi: tanti morirono suicidi, tanti finirono in manicomio. (aggiungo: era quasi diventata PRASSI finire in manicomio dopo aver lavorato alla SLOI... al punto che molte vedove lo mettevano quasi in conto. A lavorare alla SLOI si DIVENTAVA PAZZI si diceva)

Nel 1975, dopo denunce di medici e lavoratori, Randaccio - che ancora si faceva chiamare «Herr Karl» - venne accusato di omicidio colposo. Ma nonostante una condanna a cinque anni non fece mai un giorno di prigione. Bisognò attendere il 1978 per la chiusura della fabbrica, quando un incendio alla Sloi fece sfiorare la catastrofe a Trento. Se le fiamme avessero raggiunto la zona di lavorazione del piombo, un nuvola tossica 30 volte più velenosa dell’iprite si sarebbe portata via 100.000 persone in un colpo solo.
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http://www.trentografica.itGrafica e Fotografia a Trento

Ultima modifica di Leron : 25-06-2007 alle 15:27.
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