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Originariamente inviato da waltorre
PURTROPPO DEVO SMENTIRTI PER QUANTO RIGUARDA IL TRENTINO (FORSE IN ALTO ADIGE LA SITUAZIONE E' DIVERSA). IN TRENTINO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (IN PARTICOLAR MODO PROVINCIA E AZIENDA SANITARIA) UTILIZZANO PRATICAMENTE QUASI TUTTI SW A PAGAMENTO. WINDOWS XP, OFFICE XP O 2003, SAP, LOTUS NOTES, TIVOLI SOLO PER CITARE I + COSTOSI E FAMOSI SONO PRESENTI SU MIGLIAIA DI PC. LA PROVINCIA SPENDE VARI MILIONI DI EURO PER QUESTE LICENZA!!!! SPERIAMO CHE IN FUTURO LA SITUAZIONE CAMBI.
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Sono andato a rivedere la puntata di Report: si parla di Bolzano e provincia.
Bolzano è alto adige vero? (da lucano non faccio grandi distinzioni, ho sempre pensato - mi pare di aver studiato ai tempi - al trentino alto adige come un'unica realtà, per quanto una mia amica di bolzano mi dice sempre "Ehi, io sono dell'altro adige, NON del trentino!!!

o il contrario non ricordo

)
Della serie federalismo stretto
EDIT: per chi è interessato:
(testo integrale):
http://www.report.rai.it/R2_popup_ar...072182,00.html
(puntata andata in onda):
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,R...E23688,00.html
Hanno addirittura fatto una distro apposta per le scuole, di nome FUSS (i "cultori" di linux l'avranno sicuramente sentita nominare).
Inoltre, correttamente, si parla di
software libero in generale (quindi anche OO per windows ad esempio) e non di linux in particolare.
Per quanto riguarda OO, per restare ancor di più in topic:
Quote:
GIULIANO MARRUCCI FUORI CAMPO
Seconda tappa la formazione professionale agricola e forestale dove il software libero lo usano per fare corsi su internet. Ma il bello deve ancora arrivare. Perché la migrazione più consistente l’hanno fatta sui 4500 pc della provincia, passando da microsoft office al suo omologo libero, open office.
GIULIANO MARRUCCI
E quanto si risparmia?
HELLMUTH LADURNER- Dir. ripartizione informatica Prov. Bolzano
Più di un milione di euro l’anno.
GIULIANO MARRUCCI
Eh?
HELLMUTH LADURNER- Dir. ripartizione informatica prov. Bolzano
Più di un milione di euro l’anno.
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Neanche il giornalista ci credeva