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Old 14-04-2007, 00:12   #1
Alcor_81
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Città: Palermo (Romagnolo), interessi "stikkio", hobby "auto" & "moto", il tuo motto "divertiti alla grande", un saluto a tutti i siciliani in the world! ;)
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Come è cambiata l'era adolescenziale

Vi riporto questi due articoli scritti da due mamme, che ho letto da un settimanale, leggendo onestamente mi sembra che i ragazzetti di oggi, voglio crescere troppo in fretta!

Volevo sapere cosa ne pensavate

Il sabato sera dei quattordicenni

Mio figlio di 14 anni ha cominciato a chiederci in modo sempre più insistente di uscire il sabato sera. Poichè troviamo la sua richiesta inaccettabile, abbiamo detto di no. Ed è iniziato l'inferno: non c'è giorno della settimana in cui non tiri fuori la faccenda e, a ogni nuovo rifiuto, dobbiamo assistere a reazioni ora furiose ora disperate. I suoi amici, i suoi compagni di scuola, cioè tutti coetanei che conosce e frequenta, il sabato sera escono e molti di loro possono rientrare dopo mezzanotte (all'una e anche alle due) così noi siamo completamente spiazzati. Lui ci rinfaccia di essere gli unici al mondo a porre questo divieto ed elenca tutti i suoi coetanei a cui invece l'uscita serale è concessa. Non so quanto potremo restare sulla nostra posizione: il rischio è di fare nostro figlio un'emarginato, visto che qualche compagno lo prende in giro perchè non può uscire di sera. Che brutta situazione stiamo vivendo e nessuno ci dà una mano. L'aiuto potrebbe invece venire dall'unità d'intenti di tutti i genitori (o almeno in parte) del quartiere: insieme si potrebbe stabilire, per esempio, di non concedere ai figli adolescenti di uscire di sera o almeno indicare le 23 come limite massimo di rientro a casa per tutti i ragazzini. Si potrebbe anche mettere a disposizione la propria casa, affinchè i nostri figli abbiano un posto dove trovarsi: potrebbe così essere rilanciata la "festina" (ballare, bere coca cola, ridere, suonare la chitarra, innamorarsi), che per i quattordicenni di 30 anni fà rappresentava l'occasione più desiderabile in assoluto.

Caterina, Savona


Quando avevo 14anni io personalmente la sera uscivo per stare con gli amici in zona, ma se non rientravo prima della 0.00, era c@xxi

Se non bevi "sei uno sfigato"

Ho beccato mio figlio, che ha 13 anni, in un bar: in una mano aveva un bicchiere colmo di aperitivo alcolico, nell'altra una sigaretta. Quando è arrivato a casa gli ho rivolto una sola, semplicissima domanda: "Perchè?" Dietro questo perchè c'era tutto quello che pensavo di avergli insegnato sui pericoli dell'alcol e del fumo. Lui mi ha risposto con un distacco che mi ha raggelato: "Perchè si" Ma come "Perchè si?" ho ribattuto poi, con il dolo intento di provocarlo, ho aggiunto che con questa sua logica avrebbe potuto giustificare anche gli spinelli. Anzichè tranquillizzarmi, con un tono molto serio mi ha detto: "Ma dove vivi?" Non sai che se non fumi e non bevi sei uno sfigato?". Essere sfigati per mio figlio e per i suoi amici non significa soltanto non bere, ne fumare sigarette e spinelli ma ho saputo dopo aver indagato sul concetto, vuol dire anche non essere in grado di fare a botte. E' ovvio quindi, che per non essere sfigati è d'obbligo bere, fumare sigarette e spinelli, nonchè essere abili a picchiatori. Mi sembra di vivere in un incubo. Vorrei un consiglio da qualcuno che abbia trovato il modo di risolvere una situazione analoga alla mia.

Mariella, Trento


Ma dove siamo arrivati? A volte dimentichiamo quanto fanno davvero tanto per noi i nostri genitori per educarci e darci consiglio per non prendere brutte strade e per colpa sempre delle amicizie poco affidabili si arriva a questo. Mhà!
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