Posto un articolo che narra uno squallido episodio televisivo a cui alcuni anni fa ho avuto il pregio di assistere in diretta, episodio in cui il più grande scrittore italiano vivente (come questo egocentrico ama autodefinirsi), diede dimostrazione di tutta la sua bassezza...ma Imma se lo mangiò
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Imma Battaglia
Battaglia contro Aldo Busi
Fino a lunedì 3 giugno, per mia fortuna, non ero entrata in alcun tipo di relazione con il Dott.re Scrittore Aldo Busi, finché negli studi di registrazione della trasmissione di Daria Bignardi “Lando”, ho avuto “la fortuna” di incontrarlo.
Premetto che non sapevo d’essere stata invitata a uno show di Busi, perché avrei rifiutato di essere parte del “Circo volgarità, spazzatura e affini” che la televisione tenta di propinare come unico modello di dibattito.
Oltretutto, in un clima di conflitto di interesse spinto, ho trovato quantomeno interrogativo il fatto che il Dott. Busi abbia avuto così tanto spazio per promuovere il suo lavoro rispetto a tanti altri scrittori che invece, pur essendo di pari e spesso superiore capacità, faticano a promuoversi.
In ogni caso, senza troppe giustificazioni, mi sono ritrovata seduta ad assistere all’apoteosi del Dott. Busi…, e quello che ho provato è stato disgusto e rabbia!
Disgusto per i toni e la violenza con cui, il Dott. Busi, ha offeso tutti e rabbia per l’impatto sociale di tali volgarità.
La puntata è iniziata con la storia di Loredano e Renato di Firenze che stanno insieme da diciassette anni: il loro racconto termina con la loro dichiarazione di avere un desiderio fortissimo di paternità. A questo punto inizia il delirio di Busi, che attacca la coppia proclamando che l'unica vera condizione dell'essere umano è stare "da solo"; e il modo con cui li attacca è come al solito violento e volgare.
Le frasi che tira fuori: "non siete mica una coppia: non vedi che Renato non parla mai, è un sopramobile allora, perché non adottate una vecchia di 90 anni, le mettete un bel fiocchetto e la portate in carrozzino; tanto poi lei è rincoglionita e neanche se ne accorge”.
Denigra tutto e tutti; allora io faccio un intervento dicendo che mi sorprende il razzismo di Busi che tenta a forza di imporre un modello sull'altro, e che in una nuova era è giusto che ognuno sia libero di essere e vivere scegliendo liberamente e in piena soddisfazione per la sua vita.
A quel punto ha iniziato ad offendermi dicendo che ero ignorante e che dovevo studiare di più la storia del movimento omosessuale (che sarebbe lui) e che rappresentavo il solito modello della camionista maschia e stronzate simili. Io sono rimasta in silenzio dicendo semplicemente che mi faceva ridere.
Il punto più pesante è stato quando sono arrivati Massimo (romano, 30 anni) e suo padre Roberto (57 anni), che erano lì per parlare del loro rapporto.
Massimo tenta di raccontare la sua storia (etero fino a 27 anni, fidanzato con una ragazza che amava tantissimo) e di come si sia scoperto omosessuale e del bisogno di parlarne in famiglia. Lì inizia daccapo lo show di Busi che attacca Massimo dicendogli: "Ma che cazzo di bisogno hai di dirlo a tuo padre, la sessualità è un fatto privatissimo, invece di andartene via di casa a quell'età! Tuo padre doveva cacciarti, come me che sono stato cacciato via a 13 anni e ho dormito sotto i ponti”.
E i toni con cui lo diceva erano di una violenza e arroganza irripetibili, raggiungendo l'apoteosi quando ha tentato di parlare Roberto (il padre), che si è sentito dire: "Ma cosa gli doveva dire: che gli piace prenderlo in culo e che gli piace scopare con gli uomini? Perché, caro Massimo questa è la verità. E poi basta con questo familismo disgustoso...".
Roberto, il padre, perde il controllo e gli dice: "Dott o sig Busi che sia, questa famiglia di merda, come lei la definisce, adora Massimo e si preoccupa per lui e vuole essergli vicino: che ne sa lei delle volte che lo visto piangere per amore di ragazzi!".
I toni sono stati sempre questi, terribili, offensivi ma soprattutto distruttivi, senza che nessuno riuscisse a parlare perché tanto lui urlava sopra, imbarazzando incredibilmente Roberto che era sconvolto e deluso perché aveva deciso di essere lì con amore e sincerità.
Il suo inneggiare alla solitudine individuale e cosmica era la vera rivoluzione; tutto il resto è solo ipocrisia, convenienza, perbenismo....
Mi dissocio profondamente da lui, e dalle sue idee, forse “rivoluzionarie”, ma enunciate in modo molto reazionario.
Mi dissocio dalla conduzione di Daria Bignardi che ha scelto di tagliare a posteriori invece di fermarlo "in diretta" e che non è riuscita a chiedere un confronto più paritario e soprattutto più arricchente per tutti.
Sono molto fiera di Massimo e Roberto, che nonostante tutto sono rimasti lì a tentare di spiegare il rapporto tra un figlio omosessuale e il proprio padre, anche quando l’unica cosa che vorresti fare è alzarti ed andare via!
Sono molto soddisfatta, oggi che scrivo, perché lo share della puntata è stato il più basso da quando è iniziato “Lando” e perché in tanti hanno scritto e detto contro i modi e le parole del Dott.re Busi.
A Sua Altezza vorrei inviare un messaggio: “Dott Busi sia più attento al tempo che passa e ai fenomeni sociali che cambiano; siamo nel 2002 e oggi più che mai chi si vanta del dono prezioso della scrittura ha bisogno di essere letto perché le sue parole non restino bolle vaganti in un’aria già tanto inquinata!”.