04-04-2007, 10:38
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Originariamente inviato da Draven94
PARLA BERGAMO
LA NAZIONE (QN) del 3 Dicembre 2006 pagine 10 e 11
Una esclusiva intervista all'ex-designatore arbitri Paolo Bergamo.
CUT
Chi era il telefonatore più insistente?
«Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l’amicizia che ci legava dagli anni sessanta e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l’Inter, si lamentava più di tutte».
E di cosa?
«Facchetti era sempre scontento ed io lo capivo perché l’Inter faticava a vincere. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura».
In concreto, cosa ha fatto lei per andargli incontro?
«Ho sempre messo i nerazzurri nella fascia di sorteggio con Juve e Milan. Poi ho cercato di spiegargli certi errori per convincerlo che non c’era prevenzione. Ho tenuto con l’Inter rapporti molto stretti, ho anche invitato Facchetti a cena. Ci tenevo a fargli vedere la mia casa, il mio tenore di vita, volevo dimostrare la mia assoluta indipendenza economica. Non avevo bisogno di nessuno».
CUT
L’inchiesta è pilotata?
«Le intercettazioni di sicuro. Come ho detto, qualcuno ha scelto alcune registrazioni e ne ha buttate altre che non servivano a un disegno preciso».
Allora c’è un grande vecchio?
«Ne sono sicuro. Spero che le indagini extra-calcio in corso facciano chiarezza. Forse non è un caso isolato se De Santis ed io eravamo pedinati e intercettati. E poi mi chiedo: perché l’inchiesta archiviata a Torino è stata riaperta un mese dopo a Napoli?».
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