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Originally posted by "Madmind"
verissimo, senza non fai nulla, ma il tetto massimo che puoi raggiungere e' sempre determinato dai tuoi limiti e tali limiti variano da persona a persona.
In piu', e qui passo un attimo in ambito artistico, ci sono campi nei quali il "successo" e' determinato dalle capacita' espressive e dalla sensibilita' della persona... sono doti innate e derivanti da esperienze forti e non comuni. Altro ambito e' quello dei rapporti sociali, se non sei in grado di trattare con le persone, avrai sempre difficolta' a fare il venditore per esempio... puoi sforzarti quanto vuoi, ma e' caratteriale il problema a quel punto.
E' tanto difficile pensare che ognuno di noi abbia determinate predisposizioni e che quindi non potra' mai ottenere gli stessi risultati di altri in determinati ambiti?
Posso pensare che molti abbiano meno qualita' di altri o sappiano sfruttarle poco o siano piu' difficili da evidenziare... ritengo difficile trovare una persona che non abbia una singola dote sulla quale far leva per avere "successo" (lo metto sempre tra virgolette perche' anche qui si potrebbe aprire un discorso a parte su cio' che si intende per successo o meno). Quindi e' una concatenazione di eventi l'emergere dalla massa: avere una dote, rendersene conto, saperla sfruttare, trovarsi nell'ambiente adatto per realizzare i punti precedenti.
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umh... si e no
A una prima letta mi viene da dire: "VERISSIMO!!!"
Poi però mi accorgo di quanto tu sia fatalista: "per te l'uomo non può nulla contro il fato che gli ha riservato una certa sorte"
Invece TUTTi dal primo all'ultimo uomo sulla faccia della terra possono decidere di IMPEGNARSI perchè lo stimolo a eccellere fa parte della natura umana!!!
Non è qualche concetto dettatoci dalla cosietà, anche a 1 anno i bambini vogliono essere supoeriori agli altri (vogliono essere superman, batman, ecc)
Ergo spinta a eccellere + buona volontà = risultati (limitati ma in maniera minima dalla condizione fisica)
Solo che un'altra cosa innata nell'uomo è l'ansia (o abbottamento di coglions) che spinge a NON faticare, e l'autocommiserazione (forse più dettata dalla società, ma in parte innata) che spingono a denigrarsi e a lasciar perdere.
Per fortuna anche orgoglio e onore (che sono una conseguenza della spinta a eccellere) coesistono nell'uomo.
Risultato? Io passai da 3 a 8 sia in storia dell'arte che in disegno (con un prof. che era più severo di Hitler

)
Gente sensa basi di matematica riesce a laurearsi in ing. (anche se per la maggior parte è vero il contrario, tipo per un mio amico che non aveva studiato neppure le derivate)
Gavino Ledda diventa scrittore da origini umilissime e così per molti altri.
Insomma se ognuno di noi volesse,
forse non diventerebbe Stephen King o Steven Spielberg o Einstein, ma ci andrebbe più vicino di quanto tu creda.
E lo testimoniano persone come me e te che ci hanno provato, pur vivendo nella peggiore condizione familiare e sociale sulla faccia della terra.
Mi dispiace ma il destino è quello che noi ci costruiamo. E come dice un famoso scrittore: "la vittima è complice del suo carnefice"