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Un attacco massiccio colpirà i siti Internet delle agenzie governative e dell'industria. Il dipartimento per la sicurezza conferma il piano, ma non lancia un allarme ufficiale. Consigli per le società


WASHINGTON – Il loro sito non è più raggiungibile, almeno dall’Italia, ma la loro sfida resta in piedi e minaccia i siti Internet americani di agenzie nazionali e società private. Un gruppo di hacker, infatti, ha lanciato una "gara" attraverso il sito www.defacers-challenge.com (che appunto adesso non è più raggiungibile, ma si può recuperare dalla copia cache di Google): vincerà chi, in un massimo di sei ore, riuscirà per primo ad abbattere fino a seimila siti oppure a devastarne la home page.

Pericolo in vista, quindi, nel fine settimana festivo del 4 luglio, festa nazionale dell’Indipendenza negli Stati Uniti. La minaccia, però, è anche meno preoccupante, dal momento che le attività commerciali saranno ridotte al minimo e addirittura le contrattazioni a Wall Street sono sospese per le vacanze fino a lunedì.

In premio, per chi vincerà la sfida, ci sono 500 Megabytes di spazio on line, che, però, difficilmente il primo classificato potrà usare per farsi pubblicità, dal momento che la pirateria informatica, negli Stati Uniti come in Italia, è un reato.

Se, quindi, il dipartimento per la Sicurezza nazionale, pur confermando l’attacco per domenica, ha preferito non lanciare un allarme ufficiale, altre strutture governative, come il new York Office of cyber-security and critical infrastructure coordination ha allertato gli Internet provider e ha consigliato alle aziende private di cambiare le password predefinite dei computer aziendali, controllare con più attenzione il traffico in rete e usare le “protezioni” anti-attacchi messe a disposizione dai produttori di software.

Symantec, uno dei principali produttori di anti-virus e protezioni informatiche, finora non ha rilevato “nessun tipo di anomalia o attività atipica”, ma continuerà a tenere sotto attento controllo la rete Internet anche durante il week end.
Chi vincerà la sfida? Gli hacker burloni o le agenzie del governo?


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