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Old 10-02-2007, 10:50   #4
Keybomber
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Originariamente inviato da COLLAPSE
Ti porto l'esperienza di un neolaureato col massimo dei voti, in tempo, in ing. delle telecomunicazioni....Detta così l'equazione dice "lavoro assicurato!" e questo è vero se ti impegni ma che lavoro? Ti sembra normale entrare nel mondo del lavoro a 24-25 anni (se ti va bene) e percepire per 6 mesi uno stipendio di 600 euro quando io a Milano pago 500 euro solo di affitto?
Lascio a te le considerazioni, magari in Sardegna è diverso (ma ne dubito), ma ti assicuro che non è semplice e neanche giusto per uno che ha fatto 5 anni di sacrifici. L'alternativa possibile che mi sono trovato costretto a scegliere è trovare un lavoro interessante e "ben" retribuito ma che per esempio ti porta a lavorare di media 12 ore al giorno....cosa che l'operario che descrivevi non penso faccia lontanamente! Magro rimedio!
La Sardegna era solo un esempio, ho vissuto negli ultimi 5 anni nel centro e nel nord e la situazione è sicuramente migliore che nell'isola. Intendevo dire che, comunque, anche in uno dei posti peggiori sulla carta, non mi sembra che la gente se la passi poi così male.
Non mi sembra una cosa stranissima percepire uno stipendio di 600 euro per i primi 6 mesi di lavoro a 24-25 anni, scusa. La tanto decantata "vecchia generazione" non mi sembra poi molto diversa: tutti gli uomini che conosco nati negli anni '50-'60 (genitori, familiari, amici di famiglia, conoscenti) hanno avuto tre vie:

1. Si sono specializzati e hanno iniziato a lavorare con buoni stipendi, ma non prima della soglia dei 30 anni.

2. Sono diventati liberi professionisti o entrati in banca con stipendi decenti, ma anche qui si parla di 27-28 anni.

3. Hanno seguito la strada "classica", iniziando a lavorare subito dopo l'università, intorno ai 25 anni, con stipendi da fame per i primi 12-24 mesi.

Che per diventare benestanti (senza esserlo già di famiglia) bisogni aspettare i 30 anni prima di poter anche solo pensare di metter su famiglia non mi sembra una prerogativa della nostra generazione, visto che anche per i nostri genitori è stato assolutamente identico (per lo meno per i miei e per tutti gli altri 35-40-45-50enni che conosco).

L'unica cosa su cui me la sento di darti piena ragione è il discorso degli immobili: in effetti, i nostri genitori, rinunciando alla carriera, avevano la possibilità di metter su famiglia (o comunque di andare via di casa) appena laureati, in quanto gli affitti si mangiavano solo una piccola parte dello stipendio anche di un neolaureato. Però, per tutti gli altri, penso che la situazione sia molto simile a com'era 20 o 30 anni fa.
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