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Originariamente inviato da supermarchino
Gli avvocati fanno quel che i clienti chiedono loro... 
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Infatti quello che si evince dal mio verbo è proprio l'icompatibilità parziale della figura dell'avvocato con quella della giustizia (strettamente intesa come restituzione del maltolto e riconoscimento del danno), nulla di + e nulla di - altrimenti non esisterebbero tutti gli avvocati che esercitano oggigiorno; laddove la legge prevede il termine "interpretazione" si ha il proliferare di una categoria di "attori" che appunto "interpretano" la loro parte e come hai detto tu, portano acqua al loro mulino. In una buona parte dei casi questo coincide con la giustizia con la G, il resto costituisce una semplice commissione. Sto dicendo le cose come stanno senza offendere nessuno.
Se Shakespeare ha riconosciuto il problema 419 anni fa e ci lamentiamo ancora delle stesse cose vuol dire che la storia non cambia e che invece tende a ripetersi se non a mantenere certe logiche e quello che dico non è, evidentemente, una novità.

Se ci pensi la cosa è abbastanza meccanica; se la legge dice A deve valere per tutti come A e non A, B o C a seconda del peso sociale della persona difesa ergo non serve interpretare nulla e quindi basterebbe un giudice alla fine. C'è un detto popolare, che può essere preso come iperbole o meno, che recita così: "La legge si applica per i nemici mentre per gli amici si interpreta".........ripeto, oggigiorno assistiamo a strani fenomeni che riconducono tutti al ragionamento pocanzi illustrato.......
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Moderatoriiii? Devo segnalare questo forum al Consiglio Nazionale Forense?
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...cui prodest?...