26-12-2006, 16:47
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SOMALIA - le corti islamiche in ritirata dopo la pesante offensiva etiopica
NAIROBI - L'aviazione etiopica non da' tregua alle milizie islamiche somale, ed oggi, per il terzo giorno consecutivo, ha compiuto con i suoi Mig incursioni contro combattenti delle corti. Fonti somale hanno detto che le truppe etiopiche sono a circa 70 km dalla capitale Mogadiscio e potrebbero conquistarla nel giro di 24-48 ore.
Da parte sua la Croce Rossa Internazionale ha fatto oggi sapere da Ginevra che finora si contano oltre 800 feriti e migliaia di profughi a causa dei combattimenti tra le forze governative somale appoggiate da truppe etiopiche e miliziani delle corti islamiche. Il premier e uomo forte dell' Etiopia Meles Zenawi ha dichiarato che almeno 1.000 miliziani islamici sarebbero stati uccisi, ed oltre 3.000 feriti negli ultimi giorni nel corso dell'offensiva terrestre e aerea condotta contro di loro dalle forze etiopiche.
Oggi si e' registata sul campo una novita' sostanziale. Stamane due caccia hanno mitragliato non postazioni, bensi' truppe delle Corti in ritirata: numerose le vittime, almeno tre morti.
Gli islamici stanno infatti abbandonando tutta una serie di caposaldi che avevano conquistato negli ultimi mesi, di fatto senza colpo ferire. Innanzitutto intorno a Baidoa, 245 km a nord est da Mogadiscio, sede provvisoria delle istituzioni di transizione somale (in tale area e' avvenuto l'attacco aereo); ma anche nella fascia confinaria del nord-nord ovest. Ieri avevano colpito l'aeroporto internazionale di Mogadiscio e quello militare di Baledogle, 100 km ad ovest della capitale, molto importante dal punto di vista strategico; l'altro ieri due localita' vicine a Baidoa, ed altre due lungo il confine.
L'ufficializzazione, avvenuta sabato, della presenza militare etiopica in Somalia a contrastare per ragioni di sicurezza nazionale le milizie islamiche, ha insomma cambiato totalmente la situazione. Truppe di Addis Abeba erano da mesi massicciamente schierate in Somalia, ma in funzione difensiva, a protezione del governo di transizione. Ora hanno rovesciato la tattica: oggi sono a 70 km da Mogadiscio e sferrano attacchi duri che costringono gli islamici a ritirarsi, seppur ''tatticamente'', come dicono. Ma, sul campo, non c'e' proporzione. Sanno, pero', cosa fare, ed uno dei loro leader ha detto: ''Adesso ci prepariamo a una lotta di lunga durata''.
Questo evoca scenari afghani, molto oscuri per l'intero Corno d'Africa. Mentre l'Ue condanna preoccupata, e l'Unione Africana appare divisa tra chi esprime preoccupazione e chi afferma che l'Etiopia aveva diritto all'autodifesa, domani e' comunque convocata riunione d'emergenza con Lega Araba e Igad, organismo che raggruppa i paesi dell'Est Africa.
http://www.ansa.it/opencms/export/si...055621315.html
Molto probabilmente la cristiana Etiopia aveva paura nella costruzione di un regime teocratico islamico ed č intervenuta in favore delle truppe governative somale.
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