Grazie mille della risposta. Anche se però ci sono alcune cose che non mi sono chiare...
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Originariamente inviato da andreamantuan
Il problema che non ho valutato è però la spendibilità sul mercato dlla conoscenze acquisite.
Ora, sintetizzando ti dirò che nell'informatica spesso sono preferiti dei periti (con testa) ad un laureao perchè hanno cinque anni in più di esperinza.
Quello che conta sul lavoro è la testa e l'esperienza. La prima è indipendente da Ingegneria e la seconda è in contrapposizione. Il problema di fondo dell'informatica è che ad eccezione di una esigua base teorica (OOP, basi di dati relazionali e qualcosa sulle reti ed i sistemi distribuiti) la conoscenza è di tipo improvvisato. Ovvero non so fare una cosà? via di esempio. Nel capire un esempio non serve l'analisi complessa, il calcolo numerico, i controlli automatici e l'elettromagnetismo.
Per questo motivo a mio avviso il mercato dell'informatica (nel senso di softerhouse) predilige periti o al massimo gli ing junior (basterebbe frequentare 4/5 corsi su 30).
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In poche parole consiglieresti Ingegneria Informatica? Se tu potessi tornare indietro nel tempo rifaresti questa scelta? Quali sono le possibilità dopo essere laureati?
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Originariamente inviato da andreamantuan
Insomma ingegneria informatica forma per la ricerca semplicemente perchè i professori vengono da quel mondo lì. Ma in Italia la ricerca lavora quasi gratis.
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Il tema della ricerca è sempre stato un punto dolente dell'Italia... Si preferisce spendere soldi per parlare della fuga dei cervelli invece di risolvere la questione...
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Originariamente inviato da andreamantuan
In tesi ho modellizzato ed identificato la meccanca di un manipolatore industriale al fine di scrivere un algoritmo di controllo originale sul quale verrà pubblicato a presto un atticolo su riviste internazionali di ricerca. Insomma ho imparato cose pratiche, di complessità tale che la teoria risulta indispensabile.
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Complimenti, sono curioso di leggere l'articolo quando uscirà...