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Originariamente inviato da cprintf
Veramente a me pareva che la legge della conservazione della quantità di moto dovesse essere sempre valida...anche con urti anelastici...
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Un consiglio: prova a modellare il crollo come una serie di urti anelastici fra masse m disposte a intervalli di
h metri. Tieni conto della conversione da energia potenziale a energia cinetica della massa in caduta, e del fatto che ad ogni piano la massa in caduta aumenta di m. E' un modello abbastanza rozzo ma il risultato è significativo. I risultati li ho già postati in un altro thread

Il modello vale se il crollo dei piani sovrastanti il danno è sufficiente a indurre il crollo di un piano. Prova a calcolare la forza esercitata dai piani che cadono inizialmente sulle travi portanti, nell'ipotesi che la caduta da h=4 metri sia frenata in non più di mezzo metro (e credo che l'acciaio sia molto più rigido), e confrontala con il carico statico mg.
L'
analisi di Judy Wood è completamente sbagliata e se esegui i calcoli capirai anche il perchè.