Quando il mondo era ancora giovane [e soprattutto, lo ero io], nella metà degli anni '80, IL gioco di ruolo era D&D.
Quello base.
Esso si componeva di diversi manuli, in base al livello al quale appartenevano i personaggi.
In ordine crescente avevamo:
D&D Base [1-3 liv]
D&D Expert [4-9 liv]
D&D Companion [10 liv e oltre]
D&D Master [fino al 36]
e per finire ... l'edizione IMMORTAL.
Mai tradotta in italiano, da quel che ricordo.
Arrivato al 36esimo livello, infatti, i personaggi intraprendevano la quest più difficile della loro vita: la più diffcile e pericolosa, con ridottissime possibilità di portarla a compimento.
Inutile dire che i Master si sbizzarrivano a crearne di veramente impossibili, e i risultati erano spesso magnifici.
Molto spesso si concludeva con uno scontro contro un Immortale.
Portata a termine la quest [SE ci riuscivi ... ed erano veramente pochi a farcela], avevi oltrepassato la natura umana: assurgevi al rango di Immortale. DIO.
E ragazzi ... quanto era bello inserire nella propria scheda i tanto agognati Punti Potere e tirare le fila dei piani dell'esistenza.
Ma occhio a non sgarrare, o altri Dei, MOLTO più vecchi e potenti di te, potevano incenerirti con la sola forza di un pensiero.
Tutto questo che c'entra?
Nulla.
Ma mi è venuto in mente uno dei più bei periodi della mia vita, e mi ha fatto molto piacere rivangare vecchi ricordi, di vecchi amici, e di vecchie storie.
Ciao!

*Er*