Ciao Adric! Grazie x avermi mandato un pvt informandomi di questa discussione!

Sono d'accordo con voi x quanto riguarda le discussioni tecniche, sono spesso interessantissime, peccato che le risposte non siano numerose!
Ho letto il post di Dosaggio, la penso anch'io come lui

Spesso ci troviamo a lavorare davanti a monitor dal refresh molto alto, o con crt dai colori sfavillanti e risoluzioni molto alte, ma in pochi si preoccupano di regolare accuratamente la tonalità del colore, la luminosità, il contrasto... E in efetti pochi sanno apprezzare gli effetti di una calibrazione fatta con cura!
A mio parere va fatta una distinzione tra gli utenti o comunque va distinto l’uso che intendiamo fare con il nostro monitor: Fotoritocco (e comunque grafica in generale:web publishing…) da una parte; videoscrittura, fogli di calcolo, browsing, ecc. dall’altra.
Per un uso quale videoscrittura ecc. ha poca importanza la corrispondenza estrema dei colori con la realtà; è molto più importante regolare lo schermo al fine di rendere il più leggibili possibile i caratteri e di ottenere un’immagine rilassante e nitida. Non so a voi, ma a me capita ogni tanto di passare la notte davanti al monitor, in particolare in estate… Voi resistereste davanti a 19’’ che sparano luce e colori carichi per ore?? Io assolutamente no!!

Il mio consiglio è di regolare la luminosità, e il contrasto in modo da integrare l’immagine al’ambiente circostante per ottenere quanto di più riposante e piacevole si riesca; vicevesa in una giornata di sole adatteremo lo schermo in modo da integrare lo spazio grafico alla luce che abbiamo attorno regolando luminosità, contrasto e temperatura di colore in modo da ottenere un’area visiva in sintonia.
Discorso a parte va fatto per il fotoritocco e annessi: in questo caso è necessario calibrare il monitor in modo da ottenere un nero profondo, il più scuro possibile (qui luminosità e contrasto spadroneggiano

, soprattutto la prima), un bianco… Che più bianco non si può

(regolazione della temperatura del colore) e delle sfumature dal nero verso i 3 colori primari (ok, semplifichiamo: verso il bianco

) il più graduali e uniformi possibile. Come procedere? A mio giudizio (e qui molti mi criticheranno…) il metodo più adatto è proprio quello di affidarsi ai propri occhi: non credo infatti che molti di noi abbiano gli strumenti necessari per rilevare il tipo e la quantità di luce presente nell’ambiente di lavoro né quella emessa dal monitor

. Per prima cosa possiamo affidarci al NokiaTest e regolare luminosità e contrasto (facilissimo, basta fare come c’è scritto), poi è il momento del bianco: Avete mai osservato una foto di un paesaggio innevato regolando la temp. Prima a 9300K e poi a 6500K? La differenza è abissale. A mio parere l’importanza di questa regolazione è notevole, e per decidere cosa è meglio è inutile affidarsi a leggende urbane del tipo “dicono che è meglio…” “ho sentito che…”. Il bianco corretto è quello che a noi appare più bianco! Quello che rappresenta meglio il colore del cotone (non ho detto neve perché richiama l’idea di freddo e si tenderebbe a impostare un valore K più alto). All’inizio potrà sembrare difficile scegliere la temperatura giusta, poi con l’esperienza si distinguerà subito un bianco “freddo” da uno “caldo”. Ho ancora un’altra considerazione da fare: il cervello umano è quanto di più bello possediamo, e ogni persona è, fortunatamente, differente dalle altre (altrimenti saremmo tutti delle macchine

); con questo intendo dire che capita spesso che le impostazioni di un monitor, perfette per qualcuno, per qualcunaltro non siano “naturali”, e questo è dovuto al fatto che la nostra mente, come in tutte le cose, applica dei “filtri”: Stiamo davanti a un pc, sappiamo che i colori non sono quelli reali ma il nostro cervello calibra le informazioni e tutto ciò che vediamo ci sembra giusto, naturale, così come ci viene presentato. Il mio consiglio è questo: affidiamoci al nostro senso visivo e cerchiamo di regolare la temperatura guardandoci attorno, osservando l’ambiente esterno se è una giornata di sole e poi tornando sul monitor: il bianco deve essere bianco naturale! E a volte deve contrastare le lampade alogene, a incandescenza, al neon… altre volte si deve adattare. In parte deve rispettare la nostra percezione.
Infine va regolato il valore gamma, ovvero la sfumatura: in rete ci sono alcune pagine con pattern per la regolazione, il lato negativo è che si perdono sfumature di colore; a voi la scelta!
Un’ultima precisazione: Non me ne intendo molto di lampade (alogene, a incandescenza o al neon che siano), comunque è preferibile avere una luminosità uniforme nell’ambiente di lavoro, ovvero evitare zone scure e zone più luminose, proprio per il fatto che il monitor è sempre quello!
Quando avrete calibrato il monitor a dovere provate a guardare qualche foto realizzata da professionisti: Vedrete che effetto!

CIAO!