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Old 01-09-2006, 17:24   #42
Fabiaccio
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Iscritto dal: Mar 2006
Città: Utente bestemmiatore: occhio! Cittadino del mondo, spesso a Ge. Fankazzista scelto, di umore tendente al grigio scuro, possessore di: Dc/PS2/XBOX/360 I like gnocca ;). Mr.OT. Goodbye Perozzi :( Finalmente DEPOLITICIZZATO! ;)
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Quote:
Originariamente inviato da FastFreddy
http://liberoblog.libero.it/politica/bl4706.phtml


Nessun intento polemico, solo il far notare come il "predica bene e razzola male" sia una malattia che affligge costantemente il genere politico italiano...
uhmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm sto articolo è proprio NUOVISSIMO!
venerdì, 10 marzo 2006 - 18:54 (da Il giornale (ma solo di nome, non di fatto ))

Quote:
Il padre ex ingegnere dell ferrovie progettò viadotti e tunnel per l'alta
velocità a Benevento.

Il disobbediente Francesco Caruso, candidato di Rifondazione comunista alla
Camera, è un latifondista milionario. Lui, che agli elettori promette
l'esproprio delle seconde case, è proprietario di uliveti, vigneti, terre da
agrumi, terreni da pascolo e immobili, sparsi tra vari comuni in provincia
di Cosenza, frutto del generoso lascito di uno zio.
La visura catastale su terreni e fabbricati intestati al leader dei no
global meridionali Francesco Saverio Caruso, è lunga sette pagine. Nei
comuni calabresi di Longobucco, Calopezzati, Corigliano Calabro, nel
Cosentino, il giovane no global è un padrone a cui dare del voi. Ha
proprietà, immobili e terre, per un valore enorme. Sei appezzamenti tra
terreni da pascolo e uliveti in località Calopezzati. Una frazione di un
vasto agrumeto a Corigliano Calabro, metà proprietà di due terreni da 15 e 9
ettari a Longobucco, dove possiede anche una frazione di due appartamenti di
5 locali. Nella sua rendita catastale figurano poi altri 35 terreni
(vigneti, uliveti e pascoli) sempre a Longobucco. Tra cui un uliveto di 54
ettari e un altro di 60, un querceto di 22 ettari, un frutteto di 38 ettari,
poi pascoli e campi a perdita d'occhio. Nel complesso, una proprietà da
latifondista coi fiocchi.

Ma anche da papà e mamma non è mancato nulla al giovane Francesco,
antagonista cresciuto negli agi della ricca famiglia beneventana prima di
trasferirsi nell'Officina 99 e nel centro sociale Ska di Napoli, dopo
l'università a Bologna, la laurea all'Istituto universitario Orientale di
Napoli e la scoperta del mondo dei centri sociali.
Con i genitori e il fratello ha vissuto per anni, fino alla fine del liceo,
in un superattico di 350 mq nel centro storico di Benevento, nella lussuosa
via Calambra. Appartamento in cui la famiglia Caruso stava in affitto, con
un canone di favore. Proprietaria dell'immobile erano infatti le Ferrovie
dello Stato, di cui il padre era - oggi è in pensione - un dirigente,
chiamato a Benevento dalla sua Calabria per realizzare un importante
intervento infrastrutturale sulla rete della città campana. E forse il
contrappasso, la carriere edipica di Francesco, comincia proprio così, dal
padre. Ingegnere capo delle Fs, governatore regionale dei Rotary, fu proprio
lui a progettare le infrastrutture dell'Alta velocità a Benevento, un
viadotto e il tunnel ferroviario, opera che oggi permette di viaggiare in
eurostar da Benevento a Foggia in poco più di un'ora. Strano pedigree per il
movimentista che blocca i binari, sabota i cantieri e promette battaglia
agli alleati che tentennano sul no alla Tav. «Quando ero piccolo mio padre
mi diceva: se vai alla manifestazione ti rifilo due ceffoni. E io col cavolo
che ci andavo». Per diventare ribelle Francesco ha aspettato la maturità.
Adesso può vantarsi di avere 12 avvocati per le sue 29 cause giudiziarie
aperte. Al Rotary ha preferito il Chiapas, ma alle proprietà non ha
rinunciato.

Qualcuno dica a Bertinotti che il curriculum del suo capolista in Calabria
sembra uscito dai registri di uno yacht club di Montecarlo. O forse il
leader già lo sa, perchè non è così nuovo il caso di un antagonista che
sotto il materasso nasconde un patrimonio da ricco borghese. Ma Caruso li
supera tutti, e anche in questo è un no global sui generis: l'unico che
partecipa ai cortei in bicicletta per non faticare, e che a Seattle, dopo un
assalto al McDonalds's interrogato dalla Cnn sui motivi della protesta così
rispondeva: «Nun lo saccio, chillo panino è bbuono assai». Ma lo conoscono
meglio a Benevento, dove le malelingue stavolta aggiungono: «Tanto se gli va
male in politica, i soldi per arrivare a fine mese non gli mancano di
certo». Per lui, San Precario non ha bisogno di preghiere.

(P. Bracalini - Il Giornale)
Io comunque devo ancora capire cosa ci sia di così grave...
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