ho ascoltato i due pezzi, si sente che sono gli iron maiden, come sempre, ovvero libri sempre diversi scritti con la stessa inconfondibile calligrafia: gli assoli li ascolti e riconosci i maiden, il basso dominante altrettanto, la voce pure, i passaggi tra gli accordi, stessa cosa, l'unica cosa è l'inedita scelta di tonalità piuttosto basse in alcuni punti che richiamano leggermente il thrash, diciamo che sono sempre loro, facilmente ascoltabili, coerenti ma non monotoni, ma con qualche tocco di sperimentazione pesante
intorno ai 4 minuti brighter ecc ecc è proprio maiden, e questo m'è piaciuto assai
in different world in effetti i cori potevano registrarli meglio, ma non è male, mi piace, ricorda abbastanza quello che s'è sentito nel disco precedente
l'unica vera pecca secondo me è che in questi due pezzi ci si dilunga un po' troppo inutilmente nel tempo
concludendo, secondo me, questo si prospetta essere la naturale evoluzione del metal casa maiden più che un tradimento di stile o ammosciamento di carattere
in conclusione, attendendo l'album, pollice alzato per steve harris e compagni...