|
conferenza internazionale crisi libanese a ROMA: 26 luglio.
Mentre infuria la battaglia tra esercito israeliano e miliziani Hezbollah nel sud del Libano, arriva la notizia dell'apertura del corridoio umanitario; ad annunciarlo l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Dan Gilleman.
E una conferenza internazionale sulla crisi libanese si terrà in Italia il prossimo 26 luglio, secondo quanto riferiscono fonti del Dipartimento di stato americano.
Stati Uniti, Italia, Francia, Russia, Gran Bretagna, Ue, Banca Mondiale, Onu, Egitto, Arabia Saudita: questi i Paesi e le istituzioni che parteciperanno alla Confrenza sul Libano di Roma precisando che la formazione di partenza potrebbe in seguito essere allargata ad altri Paesi. Questi paesi fanno parte del "Core group Libano" che si è già riunito in passato, l'ultima volta nel settembre del 2005. A questo nucleo potrebbe essere aggiunti altri Paesi. Fonti di Palazzo Chigi rifersicono che sono stati invitai anche i rappresentanti di Germania, Spagna e Giordania.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco della capitale, Walter Veltroni, per "la scelta di Roma fatta del Segretario di Stato Usa per i colloqui sulla crisi mediorientale". In una nota, Veltroni ha spiegato che "si tratta di un segnale importante, che rimanda al prestigio conquistato dalla nostra città con le sue tradizioni e le sue promozioni del dialogo per la pace".
Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in diretta al Tg1 ha dichiarato: "abbiamo convenuto con il dipartimento di stato degli Stati Uniti d'America che mercoledì prossimo si terrà a Roma una conferenza per il Libano. Il segretario di stato americano Condoleezza Rice, a conclusione del suo rapido viaggio nella regione verrà a Roma, dove insieme ai ministri degli esteri dei principali paesi europei, della Russia, insieme ai ministri degli Esteri dell'Egitto, dell'Arabia Saudita della Giordania, insieme alle Nazioni Unite, all'Unione Europea, affronteremo la situazione del Libano sia per individuare le vie perché si possa arrivare veramente ad un cessate il fuoco che per lanciare un'azione umanitaria verso le popolazioni libanesi ed anche per ragionare su una possibile stabilizzazione della regione, compreso l'impiego di una possibile forza multinazionale".
Alla Conferenza prenderà parte il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, al ritorno da una missione in Medio Oriente dove avrà una serie di incontri tesi ad illustrare il piano strategico americano per una soluzione diplomatica alla crisi tra Israele e Libano; ricordiamo che gli Stati Uniti s'oppongono all'idea, sostenuta dal segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, di un cessate il fuoco immediato, affermando che la tregua deve potere essere duratura e preludere a una pace permanente.
Nel corso del fine settimana, il presidente George Bush e la Rice incontreranno il ministro degli Esteri saudita, Saudi al Faisal e il segretario del consiglio di sicurezza nazionale, Bandar bin Sultan.
Un incontro che darà all'Amministrazione "l'opportunità di definire con un partner cruciale nella regione strategie per una soluzione diplomatica che affronti alla radice le cause della violenza e del terrorismo nella regione", come ha spiegato la portavoce della Casa Bianca, Dana Perino.
La questione del Medio Oriente sarà poi tema centrale dei colloqui tra il presidente americano Bush e il premier britannico Tony Blair che si ncontreranno a Washington il prossimo 28 luglio.
|