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ANGOLA 17/7/2006 16.05
CABINDA, SEPARATISTI FIRMANO CESSATE-IL-FUOCO
Dopo 31 anni di conflitto, i separatisti del Fronte di liberazione dell’enclave di Cabinda (Flec) hanno rinunciato alle rivendicazioni indipendentiste e siglato un accordo di cessate-il-fuoco con il governo di Luanda. La firma è stata apposta dalla parti durante una cerimonia svoltasi sabato sera a Brazzaville, sotto gli auspici dell’Unione Africa, di cui la Repubblica del Congo ricopre la presidenza di turno. Il patto prevede il riconoscimento di uno statuto di autonomia speciale alla provincia costiera della Cabinda, da cui provengono metà delle risorse petrolifere del paese, il ritiro immediato delle truppe governative e una legge di amnistia per i separatisti, che dovrà essere approvata dal Parlamento. È stata annunciata anche la creazione di una commissione congiunta per l’applicazione dell’accordo. Quest’ultimo, comunque, non tocca la scottante questione della gestione dei proventi del petrolio estratto dalla Cabinda, tema a cui sarà dedicata una successiva fase del negoziato. Iniziata nel 1975, subito dopo il ritiro dei colonizzatori portoghesi, la guerriglia del Flec non sembra aver però compromesso l’estrazione del petrolio grazie alle misure di sicurezza che proteggono gli impianti delle società straniere. L’Angola è il secondo produttore dell’Africa sub-sahariana con circa 1,4 milioni di barili al giorno.
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