«Non ho difficoltà a rispondere, convinto come sono della validità di fondo, dell'impianto e degli equilibri della nostra Costituzione. Andrò a votare e voterò per il no» dice Ciampi rivolto ai giornalisti. Ciampi precisa di non ritenere immutabile la Carta, ma di augurarsi che «si possa arrivare in questa legislatura a riforme condivise». (
Corriere)
Secondo Maroni si tratta di resistenza al cambiamento tipica, evidentemete, degli ottuagenari: "Uno con la sua storia, con la sua età, non può che essere un conservatore. Come si fa a non essere conservatori a 86 anni? Per quanto ci riguarda prendiamo atto che vuole mantenere così tanti parlamentari e lo status quo. E andiamo avanti". [...]
Piccata anche la replica del capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa secondo il quale il voto di Ciampi ormai vale quanto "quello dell'ultimo deputato". Certo, argomenta La Russa "il senatore Ciampi ha diritto di esprimere la sua opinione e ora, come aveva già fatto con il voto al governo Prodi, ha dimostrato di essere tornato un esponente del centrosinistra" e la sua opinione ora "vale come quella dell'ultimo deputato eletto". (
La Repubblica)
Tutto da vedere come darà la notizia il TG1. Utilizzerà la pratica usata per le avvertenze nella pubblicità dei medicinali, liquidando in fretta la notizia, oppure verrà adeguatamente premessa e postfazionata dai soliti e molto opportuni commenti dello staff berlusconiano adibito allo scopo, senza dimenticare le osservazioni leghiste?
Certa è una cosa: non lo vedremo più in tv. Non ci sarà nessuno che chiederà a lui ulteriori pareri a riguardo, figuriamoci, per quanto possano essere d'interesse. A Berlusconi non piacciono questi spot.