si è avuta la conferma di una serie di considerazioni:
1) chi andrà in pensione, anche con stipendi sui 2.000 euro netti, avrà il 45% come pensione e in pratica fara la fame e il mendicante (non bastano oggi 800 euro al mese figuriamoci tra 30 anni

)
2) chi ha un lavoro precario con una retribuzione sui 1.000 euro (senza contare quelli, molti, che partono dai 400 euro) si scordino proprio la pensione....
3) chi volesse integrare con una pensione integrativa affidandosi ad un fondo pensione se sarà fortunato e si affiderà ad una banca "seria" non avrà alcun rendimento, invece se sarà nella situazione standard ci rimetterà, quindi consiglio di investire in proprio i pochi soldi disponibili, in btp e titoli di stato in generale (per lo meno si mantiene il capitale e parte dell'inflazione).
Che dire rispetto a chi ha scialato con le pensioni baby, con l'80/100% dello stipendio dell'ultimo anno, con i privilegiati di vari enti tra cui la Banca d'Italia, i Magistrati, i deputati (bastano pochi anni di contributi). Che prendono pensioni altissime, e gli imprenditori che grazie al precariato risparmiano una barca di soldi e se la godono con auto di lusso, yacht o i furbi alla Moggi, Ricucci. E poi ci si spaventa se qualcuno parla di comunismo, di esproprio proletario, ecc. Come vivremo (ammeso di superare questa fase di precariato con gli stipendi da fame) una volta anziani? andremo a rubare o faremo i barboni? questa è al società che ci lascia SB e la destra ed i suoi amici Craxi, ex- Dc. Complimenti