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Old 03-05-2006, 00:04   #1
tsunamitaly
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X800GTO LISCE - GUIDA SBLOCCO PIPELINES

GUIDA PER SBLOCCARE LE 16 PIPELINES NELLE ATI X800 GTO “LISCE”

CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

La seguente guida è stata realizzata per venire incontro alle richieste sempre più numerose di utenti Ati che desiderano sbloccare le 4 pipelines dormienti nelle loro X800GTO. Fino a ieri questa possibilità costituiva la prerogativa principale delle X800GTO2 che, montando il chip R480, potevano essere portate alle frequenze della ben più costosa (e performante) X850XTpe.
Le prime X800GTO montavano lo stesso chip delle sorelle maggiori con l’ovvia differenza che in nessun modo si potevano sbloccare le pipelines dormienti. Ciononostante le suddette schede garantivano ottimi margini di overclock che compensavano la limitazione.
Da qualche tempo Ati ha rimescolato le carte modificando il processo produttivo e realizzando X800GTO –ed anche, ormai, GTO2- dotate del chip denominato “R430” che, pur non potendo vantare le frequenze raggiunte dal modello precedente, nella maggior parte dei casi consente lo sblocco delle pipelines. Lo stesso risultato è stato segnalato da utenti di X800GTO dotate di altri chip come R420.
La guida sarà, dunque, volutamente sintetica e finalizzata unicamente a puntualizzare le poche variazioni rispetto al procedimento per moddare le X800GTO2. Per approfondimenti si rimanda alle corpose guide realizzate per la suddetta scheda.

DISCLAIMER: L’OPERAZIONE E’ PIUTTOSTO SEMPLICE, MA COSTITUISCE UNA MODIFICA DEL BIOS DELLA SCHEDA VIDEO CHE, IN GENERE, INVALIDA LA GARANZIA. CHI SCRIVE NON SI ASSUME ALCUNA RESPONSABILITA’ IN MERITO AD EVENTUALI DANNI CAUSATI DALLE OPERAZIONI IVI ILLUSTRATE.

1- IDENTIFICAZIONE DEI CHIP


Prima di tutto occorre identificare i chip montati sulle schede: la mod consiste infatti nel flashare il relativo bios e dunque occorrerà procurarsene uno adeguato alle caratteristiche del prodotto. Se per le memorie l’operazione è piuttosto semplice, essendo sufficiente leggere le serigrafie incise sui piccoli chip (se c’è una sigla che finisce con “GC16” le memorie saranno da 1,6 ns mentre se finisce con “GC20” saranno da 2,0 ns) la cosa può risultare un po’ più complessa per la GPU. Occorrerà, infatti, smontare il dissipatore, pulire il chip dalla pasta termoconduttiva, e leggere la sigla impressa. Un’operazione che consiglierei solo a coloro i quali abitualmente mettono mano all’interno del case. In alterntiva dovremo fidarci dei software di identificazione dei componenti del PC (come Everest, Atitool, Sandra e simili) con l’opportuna precisazione che talvolta l’identificazone non è corretta perché schede con R430 possono uscire dalla fabbrica con un bios per R480 (caso personale).

2-DOWNLOAD DI ATITOOL

Determinante ai fini della riuscita della mod risulterà l’installazione nel sistema dell’utility “Atitool” che trovate all’indirizzo http://atitool.techpowerup.com.
Oltre a consentirvi la riuscita della modifica il programma in questione risulterà utilissimo per la gestione delle temperature, delle frequenze e quant’altro.



3-VERIFICA DELLE POSSIBILITA’ DI SBLOCCAGGIO DELLE PIPELINES

Una volta installato Atitool potremo verificare facilmente se la nostra scheda sia moddabile.
Sarà sufficiente seguire le seguenti operazioni:

Avviate il programma Atitool e, tenendo premuto il tasto “shift” cliccate su "setting"
Ora scorrendo nell’elenco di “Overclocking”, si dovrebbero vedere dei valori come da figura. (Lo screenshot qui è di un X850 XT PE)



Controllate le righe “CONFIG_DIE_FUSES” e “CONFIG_SUBSTRATE_FUSES”.

Solamente i caratteri segnati in rosso (il colore è modificato per comodità, in realtà saranno neri) saranno tenuti in considerazione ai fini della nostra operazione. Se non avete la F per i caratteri in rosso, la vostra scheda non può essere modificata. In pratica l’essenziale sarà avere una F come settima cifra della prima stringa e come nona della seconda.

4- FLASH DEL BIOS

Una volta realizzato che la nostra scheda è effettivamente moddabile non ci resterà che procedere con l’operazione vera e propria.

Scaricate il Flashrom modificato dal seguente indirizzo:

http://www.techpowerup.com/articles/...lashrom16p.zip.

Occorre utilizzare proprio il Flashrom modificato, le altre versioni di Flashrom non cambieranno la nostra configurazione delle pipeline. Successivamente dovremo procurarci un bios adatto alla nostra scheda dal seguente indirizzo:

http://www.techpowerup.com/bios/

Nel nostro caso dovremo cercare un bios per X800XL, che si differenzia dalla GTO con R430 solo, appunto, per il numero di pipelines attive. A questo punto si rende necessaria un’importante precisazione: l’ideale ovviamente sarà trovare nella lista l’esatto bios per la nostra scheda (quindi stessa marca, stesso chip , stesso tipo di memorie oltrechè, naturalmente, sessa tecnologia AGP o PCI-EX) ma ove ciò non fosse possibile si potrà in ogni caso “adattare” un bios compatibile (ad esempio relativo ad una scheda con memorie e chip identici ma di marca diversa) o ancora, una volta flashato il bios, modificarlo a sua volta con appositi programmi.

A tal fine potrà rivelarsi utile l’ottimo programma “Rabit” che non fa altro che interpretare le altrimenti incomprensibili stringhe esadecimali del bios riservando all’utente la libertà di settare alcuni importanti parametri. Laddove, ad esempio, dovessimo procurarci un bios che faccia al caso nostro ma che supporta le funzionalità Vivo, contrariamente alla nostra scheda, sarà sufficiente aprire l’utility e spuntare comodamente la casella che indica la presenza di tale supporto.

Esistono poi degli editor per bios che consentono l’accesso al codice esadecimale ma la pratica richiede delle conoscenze avanzate e ne sconsiglio quindi l’utilizzo da parte di utenti inesperti.
Per chi volesse cimentarsi comunque segnalo, all’indirizzo:

http://forums.techpowerup.com/showthread.php?t=8060

una guida in inglese per sbloccare le pipelines dormienti o modificare altri parametri accedendo al codice del bios.

A questo punto non ci resta che procurarci un floppy disk affidabile e renderlo avviabile. Successivamente si potrà scompattare il flashrom e copiare direttamente nel floppy i tre files unitamente al nuovo bios appena scaricato che si presenterà come un file .bin.
Una volta riavviato il sistema con il dischetto inserito accederemo al bios della motherboard al fine di modificare il boot specificando che desidereremo avviare da floppy.
Usciti dal bios ci ritroveremo dinnanzi al vecchio cari prompt dei comandi DOS in cui non dovremo fare altro che digitare:

flashrom –s 0 oldbios.bin

al fine di creare un backup del nostro attuale bios ove l’operazione non dovesse andare a buon fine. Oldbios è un nome che decideremo autonomamente di dare al bios con l’accortezza, ricordo, di non superare i 9 caratteri giacchè il dos non riconosce i files i cui nomi siano composti da caratteri il cui numero superi tale soglia.
A questo punto digiteremo:

flashrom –p –f 0 newbios.bin

dove newbios è il nome preciso del bios che avremo scaricato dalla lista e che avremo avuto l’accortezza di annotare.
Qualche beep dalla melodia amichevole ci avviserà che l’operazione è conclusa e che potremo riavviare il sistema sperando che tutto sia andato bene.

5- VERIFICA DELL’EFFICACIA DELLA MOD

Per verificare che l’operazione sia andata a buon fine sarà sufficiente aprire nuovamente Atitool e ciccare su “Settings” in basso a destra. Se l’immagine che ci apparirà sarà la stessa riportata sotto, con la scritta “Active pipelines 16” potremo giore del nostro duro lavoro.



Nel caso invece sia accaduto qualcosa di spiacevole durante l’update, come il fatto che al successivo riavvio ci si presenti solo una schermata nera, chiaro indice che il nuovo bios era danneggiato, ci si dovrà armare di santa pazienza e procedere al flash “al buio” ridigitando i comandi senza poter guardare e riportando la situazione al momento iniziale con il vecchio bios.
In alternativa si potrà utilizzare una vecchia scheda PCI da inserire in uno slot libero della Scheda madre e con quella procedere all’avvio, potendo poi comodamente ripetere l’operazione ripristinando il vecchio bios.

Fatto salvo il diclaimer all’inizio della guida, in linea di massima non è ragionevolmente prevedibile che, seguendo attentamente questi suggerimenti, anche nella peggiore delle ipotesi, si possano recare danni irreparabili alla scheda amenochè non si presenti uno sbalzo di tensione proprio durante i pochi secondi che impiega l’utility a flashare il bios. Per questo motivo l’operazione può risultare rischiosa in ambienti caratterizzati da numerosi sbalzi di tensione, ove non ci si sia preventivamente dotati di un gruppo di continuità o ups.

Ringrazio Cfranco per i link e alcune utili informazioni e paulo per alcune traduzioni.

AD INTEGRAZIONE DELLA GUIDA ELENCO DI SEGUITO ALCUNI LINK DIRETTI A DISCUSSIONI INVIATE DA UTENTI CHE HANNO RISCONTRATO PARTICOLARI ANOMALIE

Incompatibilità di Flashrom con alcune versioni AGP

Ultima modifica di tsunamitaly : 05-05-2006 alle 18:29.
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