mi trovo abbastanza daccordo con i commenti del forum. La mia impressione è che le major siano corporations "vecchie", e non hanno saputo reggere il confronto che l'innovazione tecnologica ha reso necessario. Si sono arroccate chiedendo una tutela giuridica per la posizione di mercato conquistata. Il risultato è stato una penuria di innovazione nella filiera distributiva, nelle tipologie di licenze e in definitiva, anche dei prodotti artistici.
A TMP: L'illegalità di un'azione non è un valore assoluto. Ma dipende dal sistema giuridico di riferimento. In questo settore l'attività lobbistica è stata molto forte, e ha influenzato le legislazioni. Analoghe pressioni del fronte avverso non avevano a disposizione gli stessi mezzi.
Parlo da liberale, sia chiaro. E da liberale mi sembra semplicemente che le major non siano in grado di sopravvivere in una prospettiva di libero mercato se non ipertutelate da leggi (concetto questo non proprio liberista). Concordo decisamente poi con chi sosteneva che il software, gli audiovisivi, e in definitiva la produzione digitale andrebbero inseriti in pieno nel settore dei beni culturali, e godere di benefici fiscali e sconti al consumatore finale.
il peer to peer, e mi sembra innegabile, ha migliorato la qualità della vita di tantissime persone.
sempre IMHO
Ciao
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