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Old 04-04-2006, 14:27   #1
Amilcare Barnabeo Salami
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Il colore Host (Paradise Lost)

"In realtà il disco è stato un autentico flop commerciale, molte delle colpe vanno destinate alla casa discografica che non ha saputo collocare l’opera nei circuiti adatti, tanto meno pubblicizzarla presso i giusti magazines, optando per una rieducazione del pubblico metal che non ha avuto gli effetti sperati." (Samuele Boschelli, Rocklab)



Dopo solo qualche ascolto, i plagi dei Depeche, inizialmente molesti, evidenti, particolarmente insistenti nella title-track (che pone fine), si rivelano per quello che in realtà sono. Citazioni profondamente interiorizzate, suoni, ritmi, perfino parole masticate una vita, e poi resituite, apparentemente solo con qualche squarcio di violino qua e là, qualche etto di cupezza anglosassone in più. Passeggiate misteriose, passaggiomaggi funzionali a ricreare quel sogno solenne, a dipingere quel particolare colore Host, ora gigantesco nella mia mente ma che non riesco a descrivere o a scorgere nella banalità. Ed è così che un disco prende a vivere alimentato da una malattia diversa, ad accompagnarti nelle strade, sulle nuvole, autonomamente, indipendentemente dallo stereo/lettorempitrè, dalla tua volontà di contrastarlo.
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