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Old 07-03-2006, 19:45   #1
easyand
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Gli ex obbiettori si lamentano

ROMA- Rileva l' Associazione tutela diritti ex obiettori, sottolineando che domani la Corte Costituzionale inizierà ad occuparsi del caso, che esistono ancora tanti vincoli per l' ex obiettore di coscienza: non può fare il direttore di una miniera dove si usa la dinamite, dirigere una fabbrica di air bags, partecipare a concorsi di polizia scientifica, arruolarsi in guardia costiera o guardia di finanza, neppure come medico o tecnico informatico. Sembra che non possa nemmeno partecipare a concorsi per vigile urbano in quell' 80% di comuni con polizie municipali che muniscono gli agenti della pistola, usare un fucile lanciasiringhe nel suo lavoro di veterinario.

"Sono passati 15 mesi - ricorda l' associazione - dalla sospensione a tempo indeterminato della leva obbligatoria. I maschi nati dopo il 1985 ormai non debbono più scegliere tra la classica naja militare o il servizio civile sostitutivo obbligatorio. Restano però in piedi alcune ritorsioni di Stato, nate inizialmente con l' idea di dissuadere l' obiezione di coscienza fasulla, ma degenerate in discriminazioni verso cittadini incensurati che tra il 1972 e il 2004 hanno prestato dai 10 ai 26 mesi di servizio pressoché gratuito alla collettività presso enti pubblici o associazioni no-profit".

Infatti, spiega l' associazione, "l' art. 15 della legge 230 del 1998 in materia di obiezione di coscienza, vietando per tutta la vita a chi ha svolto servizio civile sostitutivo, nell'era della leva obbligatoria, il rilascio di qualsivoglia autorizzazione in materia di armi comuni ed esplosivi, ha finito per creare situazioni al limite del paradosso".

E così, prosegue, "molti cittadini hanno cominciato ad impugnare presso vari Tar i dinieghi alle richieste di revoca dello status di obiettore o ad adire in giudizio contro le esclusioni nei concorsi per vigile urbano o altre professioni pubbliche". Nel settembre 2005 il Tar del Piemonte ha sollevato il dubbio di costituzionalità dei divieti per gli ex-obiettori, in relazione al caso di un ingegnere a cui è stata negata dalla questura di Torino l' autorizzazione a fare il direttore di una cava per l' estrazione di blocchi di pietra anche con esplosivi. Domani, informa l' associazione, se ne discute in Corte Costituzionale, dove è stata messa a ruolo la questione della violazione del principio di eguaglianza tra cittadini, sancito dall' art. 3 della Costituzione.
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