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Old 24-02-2006, 18:35   #1
indelebile
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Pera: "No alla guerra di civiltà - ma l'Occidente difenda suoi valori"

Il presidente del Senato presenta il suo manifesto politico chiamando tutti all'impegno e alla riscoperta dei valori
L'Occidente non ama se stesso
No al relativismo etico o allo scontro tra civiltà, ma sì al riconoscimento dell'identità

ROMA – «Non è un movimento politico. Non è una lista elettorale. Non è accompagnato da alcuna richiesta di candidature o seggi». Marcello Pera sgombra subito il campo da dubbi, dietrologie o... appetiti. Il suo appello «per l'Occidente forza di civiltà», che ha presentato ieri alla stampa nazionale ed estera, ha un'ambizione più alta, dice. Vuole offrire al centrodestra un contributo strategico per superare la crisi che attraversa l'Occidente. Un «Occidente che non ama più se stesso», afferma citando Benedetto XVI, la cui influenza sembra pervadere tutto il contenuto dell'appello, sottoscritto da ministri di An, Forza Italia e Udc, da molti esponenti cattolici e, lo sottolinea con piacere, anche da alcune associazioni islamiche. «L'Occidente è in crisi. Attaccato dall'esterno dal fondamentalismo islamico... dall'interno da una crisi morale e spirituale, non trova il coraggio di reagire», questa la considerazione di partenza che ha indotto il presidente del Senato a stilare un documento che segnasse il passaggio dal «confronto culturale alla risposta politica». Perché i suoi contenuti, afferma, «sono un impegno politico per chi li sottoscrive e si candida alle elezioni». Impegno che condivide anche il presidente Berlusconi.
Ma perché nasce questo manifesto? «Perché in Italia e in Europa si stanno diffondendo serie preoccupazioni sulla crisi d'identità europea che è anche una delle cause della sua crisi politica. Ecco cosa si scrive (visibile su internet:www.perloccidente.it): «Le nostre tradizioni sono messe in discussione. Il laicismo e il progressismo rinnegano i costumi millenari della nostra storia. Si sviliscono così i valori della vita, della persona, del matrimonio e della famiglia. Si predica l'uguale valore di tutte le culture...».
E tutto ciò si accompagna a un'errata politica dell'immigrazione, che lascia «senza guida e senza regola l'integrazione degli immigrati» e a «una notevole debolezza della risposta europea agli attacchi degli estremisti islamici». Per il presidente del Senato ci vuole dunque «più impegno e più coraggio»: «Non si tratta di essere aggressivi o tracotanti, d'imporre alcunché a qualcuno, ma soltanto di richiamare valori e principi senza i quali perderemmo l'identità».
Impegno e coraggio che si aspetta arrivi soprattutto dal centrodestra perché «il relativismo, il pacifismo e le concezioni della famiglia e del matrimonio che ha il centrosinistra sono degli spartiacque». Tanto più perché «nel centrosinistra non si sono lamentati per il mancato inserimento delle radici giudaico cristiane nella Costituzione europea». E tanto più perché da quelle parti non c'è la volontà «strenua» di ribadire un rapporto stretto con gli Stati Uniti e l'«indiscutibile difesa di Israele».
Una sfilza di domande tra i giornalisti, soprattutto quegli stranieri: «Così dicendo lei condivide l'affermazione del 26 settembre 2001 di Berlusconi, quando disse che la civiltà dell'Occidente è superiore a quella islamica?». E ancora: «Non teme di contribuire a far scatenare una guerra di religione?»
Pera: «Non c'è niente che richiami lo scontro di civiltà nel nostro documento. Credo che i principi dell'Occidente siano conquiste universali... chi li nega si mette fuori».
Ma sono compatibili questi principi chiede qualcun altro con l'adesione della Turchia alla Ue, sostenuta da Berlusconi? «Lo sono», risponde sicuro Pera. «Qualunque allargamento può avvenire solo sull'adesione piena a questi principi». E le torture e gli abusi nelle carceri occidentali come ad Abu Ghraib? «L'Occidente può essere considerato una buona civiltà anche perché ha sviluppato istituti che puniscono chi commette crimini. E ne siamo fieri». Pera sostiene che anche nella Lega c'è chi condivide privatamente il documento, ma nessun leghista lo ha sottoscritto. Non lo hanno fatto nemmeno i leader di partito, né Casini né Fini.


Domanda del sondaggio sottoscrivereste questo manifesto?

N.B.
E' VISIBILE CHI VOTA IL SONDAGGIO

Ultima modifica di indelebile : 24-02-2006 alle 18:39.
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