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Originariamente inviato da 71104
be' ma non capisco tutta questa stranezza e insolitudine nel considerare il linguaggio Bash un linguaggio di programmazione... è talmente potente (per essere una shell) che ci si possono fare una miriade di cose che su Windows devono essere realizzate con necessariamente programmi appositi; gli script in Bash sono veri e propri programmi (interpretati naturalmente) che possono essere anche molto lunghi; per esempio al nostro corso il primo esonero consisteva nel creare esclusivamente in linguaggio Bash un clone del comando rsync... io vabbè non l'ho fatto perché ho fatto l'esame in modalità esame (non esoneri), però ho visto quello di un mio compagno (visto che tanto all'orale il prof mi deve fare un didietro così su Bash  ) ed ammontava a un paio di centinaia di righe se ricordo bene. direi che il look and feel del linguaggio di programmazione c'è tutto 
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Sì, come detto prima, se la metti sul piano semantico e funzionale, bash è paragonabile ad un linguaggio di programmazione, come altri linguaggi scripting del resto. Il discorso che facevo io era un po' più sottile, semplicemente rimarcavo la differenza tra traduttore ed interprete. Bash infatti, giustamente si appoggia su comandi esterni precompilati (spesso di default in una installazione Unix, ma non sempre), tranne che per alcune funzioni built-in, ma come "modo di programmare" e come funzionalità convengo. A questo punto, come esempio ancora più calzante prenderei il TCL, che pur essendo interpretato, nasce come linguaggio di programmazione, con librerie e tutto. Lo stesso interprete TCL può essere usato come libreria C... E' solo una questione di terminologia, normalmente cerco di essere preciso per evitare fraintesi