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Old 06-02-2006, 22:59   #1
FabioGreggio
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on. CASINI: "PRESENTE!"

L’agenzia AdnKronos riporta la presenza del Presidente della Camera on. Pierferdinando Casini ai funerali del figlio del Duce, Romano Mussolini.

L’On. Casini rappresenta il popolo italiano quando presenzia ufficialmente a cerimonie, quando è all’estero, quando riveste una delle cinque cariche istituzionali più alte.

Ma cosa ci faceva Pierferdy al funerale del figlio del Duce?
Le ipotesi sono due:
- Rendeva omaggio ad un discreto artista di jazz
- Rendeva omaggio la figlio del Duce

Esaminiamo entrambi i casi per capire cosa ha spinto Il Presidente Casini a rappresentarci a quel funerale.

Se Pierferdy ha reso omaggio ad un jazzista di primo ordine ha fatto un bel gesto.
Ma questo precedente lo metterà in condizioni di presenziare a qualsiasi altro funerale artistico, anche solo per fugare leciti dubbi da parte di noi antifascisti.

Non ricordiamo, infatti, Pierferdy ai funerali, per esempio, di Mia Martini, una delle migliori cantanti degli ultimi 30 anni.
Non lo ricordiamo al funerale di Giorgio Gaber, altro genio artistico.

Deduciamo quindi che non sia stata la passione del jazz a spingerlo a rappresentarci al funerale di un cittadino semplice, anche se famoso.
La seconda ipotesi è più accreditabile.
A sessanta anni dalla caduta della dittatura fascista i testimoni di quell’infame periodo cominciano a diminuire e il nome Mussolini non desta più ribrezzo o rabbia.
Pierferdy, infatti, si sarà trovato in mezzo ad una folla numerosa che al passaggio del feretro gridava, come riportano le agenzie: “Duce!” “Presente!” con tanto di saluto romano ormai sdoganato perfino nelle performance calcistiche con enfasi plateale.



Il popolo italiano nella persona del Presidente Casini presenziava in mezzo alla folla neofascista e ne rendeva omaggio.


Una terza ipotesi, forse un escamotage possibile per Pierferdy, potrebbe volerlo in veste privata.
Perché?
Per meri motivi elettoralistici.
Si raschia il barile,
Se incontrassi il Presidente Casini gli direi di vergognarsi.
Non per Romano Mussolini.
Grande jazzista, uomo schivo, intelligente e perfino socialista convinto che ha vissuto una vita fuori dei clamori della politica portandosi sulle spalle un cognome imbarazzante con discrezione e umiltà.

Ma per l’opportunismo bieco, il significato politico sbattuto in faccia a quelle famiglie che tanto hanno sofferto in quel periodo.
Come la mia.
Si vergogni Presidente.
Se invece era presente per l’artista, l’aspettiamo ai prossimi funerali tamburellando le dita.
Ci dimostri che lei era lì a rappresentare la sua grande passione jazzistica.
Sicuro però che lei non ricorda nemmeno un nome di un brano di Romano.

Non nel nome mio on Casini.
O meglio, parafrasando Berlusconi che in questi giorni battibecca con lei:
“Non nel mio nome, bellezza”.

Un appunto.
Le ho spedito una email dal sito della camera dei deputati.
Non funziona.
Brutto presagio…..

Fabio Greggio
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