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Satira sulla sinistra? Meglio di no!
Che ne pensate di Marcorè, Parla con me e Rai3 che si sono pentiti di aver fatto satira sul "sub-comandante" Fassino e hanno deciso di non riproporla?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/S.../marcore.shtml
«Sono di sinistra, prendo in giro il governo. Non applico dentro di me la par condicio dell'imitazione, essere di parte è legittimo»
Neri Marcorè (Lapresse)
ROMA — Di Fassino si ride (per ora) una volta sola. Il finto segretario trampoliere non tornerà stasera a Parla con me su Raitre. «Non credo che lo rifarò, è un problema ideologico, la sinistra non attraversa un bel momento, non me la sento di infierire con la satira». Così avrebbe deciso Neri Marcorè secondo il giornale
Libero che ieri riportava il virgolettato. L'attore invece smentisce: «Non ricordo di averlo detto, certo non a loro. La satira si fa a 360 gradi, Unipol era un bel bocconcino, non potevo resistere. E se avrò altri spunti, il mio Fassino rinascerà. Avessi voluto risparmiare i Ds, non l'avrei fatto proprio, nemmeno una volta. E invece non è che ci sono andato leggero. Poi però è chiaro che io sono di sinistra, non lo nascondo, perché dovrei? E quindi c'è più gusto a prendere in giro la destra, pure perché è maggioranza di governo. Non applico dentro di me la par condicio dell'imitazione, essere di parte è legittimo».
Pur di parlare con Marcorè-Fassino era salita su una scala. Ora a Serena Dandini basta meno: «La questione è surreale, non facciamo mica satira a comando, Fassino tornerà quando ci gira, non siamo il Bagaglino
con la gente in sala. E lo sketch lo abbiamo persino messo sul nostro dvd che esce a marzo». Invoca un Fassino bis, tris e anche più Maurizio Gasparri che quando era ministro delle Comunicazioni fu pluri- imitato dallo stesso Marcorè: «Che non si è autocensurato non ci credo nemmeno se mi mettono in croce. Li ho sentiti io i commenti dei peones Ds a Montecitorio, l'imitazione non gli è piaciuta per niente. Come espiazione, pretendo che Fassino venga rifatto tante volte quante è toccato a me, che apprezzavo, però. Che poi Marcorè preferisca fare satira sulla destra lo capisco, lui almeno è sincero».
Più critico del ministro, Vauro Senesi: «La satira è come un riflesso di Pavlov, deve prendere per i fondelli chi si trova a tiro, destra o sinistra che sia. Anzi, io che sono comunista, roba arcaica, pensi, sfotto più volentieri quelli di sinistra perché li conosco meglio, sono come me». Per il vignettista del manifesto del resto «noi siamo notoriamente gente che si automartella gli attributi e solo allora si sente bene».
Più morbido Sergio Staino, matita caustica dell'Unità: «Io lo capisco Neri Marcorè. In teoria siamo bipartisan, ma vista l'aggressione continua a cui ci sottopone Berlusconi, che ci tratta da delinquenti abituali, pure io provo un certo imbarazzo a fare satira su Fassino o D'Alema, mi sembra di allinearmi col premier».
Stasera dunque, il Fassino che da lassù non sente e confonde Ricucci con Gucci e Unipol con gol, non parlerà con la Dandini. Ma potrebbe tornare a marzo, par condicio permettendo, quando il programma otterrà la prima serata. In compagnia: Marcorè potrebbe riproporre Casini. O improvvisare uno Zapatero. Uomo avvisato: sta studiando molto Gavino Angius.
Giovanna Cavalli 29 gennaio 2006
Invece da L'Opinione arriva questo:
[b]Edizione 21 del 02-02-2006
La par condicio di Neri Marcorè, un raro esempio di satira di sinistra
di Ferruccio Formentini
Basta bisticci! La par condicio è una cosa seria. Che la Casa delle Libertà la pianti di fare tante storie e prenda esempio da quelli dell’Unione. Per evitare qualsiasi polemica a “Parla con me” hanno unilateralmente deciso di eliminare qualunque accenno a Fassino e non un solo lamento si è levato dal centro sinistra. Ecco come si fa! Come sostiene Marcorè senza arrossire “C’è più gusto a prendere in giro la destra, pure perché è maggioranza di governo. Non applico dentro di me la par condicio dell’imitazione, essere di parte è legittimo”. Non ne avevamo alcun dubbio. La campagna elettorale del 2001 fu caratterizzata dai comici e dai giornalisti che per soddisfare la propria partigianeria e i propri gusti gettarono guano al di là del lecito sul centro destra e il suo leader anche se questi allora erano all’opposizione del governo.
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se è olditemelo
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