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Old 22-12-2005, 09:13   #1
Adric
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Farmacie, UE avvia procedura di infrazione contro l'Italia

Europa controlla il regolamento del settore farmaceutico

La Commissione europea mette nel mirino la legge italiana che regolamenta il settore delle farmacie . Avviando una procedura di infrazione, oggi Bruxelles ha chiesto infatti formalmente al governo di ''modificare il quadro giuridico che regolamenta sia l'assunzione di partecipazioni che lo stabilimento delle farmacie''.
La legge italiana, nell'interpretazione effettuata dalla Corte costituzionale, secondo la Commissione e' ''contraria agli articoli 43 e 56 dei Trattati riguardanti la liberta' di stabilimento e la libera circolazione dei capitali all'interno dell'Ue''.
La normativa vigente in Italia, spiegano a Bruxelles, prevede il divieto - per imprese attive o collegate ad imprese attive nella distribuzione farmaceutica - di assumere partecipazioni in societa' che gestiscono farmacie comunali nel quadro dell'attuale processo di privatizzazione delle farmacie comunali in Italia. Essa vieta inoltre alle persone fisiche che non possiedono il diploma di farmacista, o alle persone giuridiche non composte da farmacisti, di detenere farmacie private.
Tali limitazioni hanno l'effetto di impedire o rendere piu' difficoltosa, secondo gli esperti comunitari, l'assunzione di partecipazioni o lo stabilimento di farmacie da parte di operatori di altri stati membri. Esse possono essere considerate ''compatibili con i Trattati europei solo se giustificate da obiettivi di interesse generale, necessarie e proporzionate al raggiungimento di tali obbiettivi''.
Le autorita' italiane giustificano tali limitazioni con la necessita' di tutelare la salute pubblica: evitando conflitti d'interesse nel caso della prima limitazione, e controllando in modo piu' efficace le persone che rilasciano i medicinali nel caso della seconda limitazione; la Commissione ritiene, tuttavia, che questi limiti vadano oltre quanto necessario a raggiungere l'obiettivo di tutela della salute.
I rischi di conflitti d'interesse possono infatti essere evitati con provvedimenti diversi dal divieto puro e semplice per le imprese collegate ad imprese attive nella distribuzione farmaceutica di assumere partecipazioni nelle farmacie. Per quanto riguarda, invece, il divieto per i non farmacisti o per le persone giuridiche non composte da farmacisti di possedere una farmacia, anch'esso va oltre quanto e' necessario per garantire la tutela della salute pubblica, poiche' basterebbe esigere la presenza di un farmacista per il rilascio dei medicinali ai pazienti e per la gestione delle scorte.Fonte: Ansa (22/12/2005)
(Molecular Lab)
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