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Old 16-12-2005, 13:08   #1
Silver_1982
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Prodi: «Non è vero che odio Roma»

http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...6/prodi2.shtml

La precisazione dopo la battuta a Cinisello Balsamo

Prodi: «Non è vero che odio Roma»

Il Professore: «Mai detto che la Capitale è invivibile, ho simpatia per i romani ma non per i salotti, ovunque si trovino»

ROMA - Più che dai vicini dell'Unione deve guardarsi dai fratelli d'Italia, Romano Prodi. A gennaio 2005, ospite della trasmissione di Rai Tre «Parla con me» il Professore si produsse in un'invettiva contro la capitale delle discoteche, Rimini. «Ma non vedete che i ragazzi europei non vengono nemmeno più a divertirsi in Italia? Un tempo - disse - s'andava a Rimini o, d'inverno, a Roma. Adesso vanno d'inverno a Berlino e d'estate nelle isole spagnole, a Formentera». Seguirono feroci polemiche.
Un anno dopo ci è ricascato. In un dibattito a Cinisello Balsamo, hinterland milanese, atmosfera familiare con Gad Lerner a moderare e il sindaco Cacciari a filosofeggiare, ha ritirato fuori la storia del campanile manifestando pubblicamente una certa antipatia per lo stile di vita romano. «Io vivere lì? Manco morto», ha spiegato il candidato premier. Frasi finite sulle prime pagine dei giornali e meglio precisate il giorno dopo dallo stesso Prodi. Quasi a impedire sul nascere che il caso montasse di nuovo come panna.

«Mi attribuiscono parole e pensieri sprezzanti nei confronti di Roma, città per la quale invece, per una consuetudine più che ventennale che ho maturato con essa, nutro affetto e rispetto», recita la nota di Prodi. Che distingue tra Roma città, bella da morire, e la dolce vita capitolina cui il Professore di Bologna rinuncia volentieri.

«Non amo - spiega - e non li amo a Bologna, a Milano, a Napoli o a New York i circoli, i salotti, il loro chiacchiericcio e il loro pettegolezzo ed è da questi che mi tengo lontano, pur capendo perfettamente che una grande capitale non può esimersi dalla funzione di ospite tollerante nei loro confronti». «I miei collaboratori e i romani che vivono e lavorano nel centro della capitale - prosegue la nota prodiana - sanno per esperienza diretta che appena mi è possibile rinuncio volentieri all'agio delle quattro ruote per recarmi a piedi ai miei appuntamenti e lo faccio per potere respirare la bellezza straordinaria di questa città».

Precisazione che viene accolta con sollievo da Enrico Gasbarra. «Ho sentito Romano Prodi e mi ha assicurato che non lo ha mai sfiorato l'idea di offendere i romani e la città, anche in virtù del suo nome», dice il presidente della Provincia di Roma. E per siglare la pace il verde Paolo Cento, comunemente noto come Er Piotta, spiega che inviterà Prodi a Testaccio «a mangiare un bel piatto di bucatini alla amatriciana, in modo che possa apprezzare Roma e le sue tradizioni». Reazioni anche a destra. L'ex candidato sindaco Tajani chiede da Prodi scuse ufficiali. Più sfumato il portavoce del premier Berlusconi, Paolo Bonaiuti, fiorentino di nascita e romano d'adozione: «Come si fa a non capire che Roma è il compendio di tutte le bellezze d'Italia? Spero per lui che sia stato solo uno scivolone o una gaffe». Tutto finito dunque? Non proprio.




Ai microfoni di Radio Tau, emittente francescana bolognese, Prodi torna sull'argomento. Lo fa per lamentarsi dell'eco data dalla stampa alla vicenda: «Addirittura sul Tempo c'è una foto di me che faccio la pipì sul Colosseo, ma come si fa?» (vedi foto in alto, ndr). E per ripetere che lui Roma la adora, altro che. D'altronde se a primavera l'Unione dovesse vincere le elezioni è abbastanza scontato che Prodi, indicato premier dalla coalizione, passi sotto il Cupolone gran parte delle sue giornate. E Bologna? «Un buen ritiro, dove vivere in serenità le pause dell'attività politica».
16 dicembre 2005



...tutto "è" bene cio che finisce bene
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Ultima modifica di Silver_1982 : 16-12-2005 alle 13:15.
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