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				Omosessuali? Pedofili e immaturi...
			 
 
		e non è un bischero qualsiasi a dirlo... (il grassetto è opera mia, per sottolinare i due passaggi che danno origine al titolo)VATICANO - Niente più gay nei seminari e negli ordini religiosi, niente più sacerdoti che «praticano» l'omosessualità, hanno «tendenze omosessuali profondamente radicate» o addirittura sostengono «la cosiddetta cultura gay». 
 Il Vaticano chiude loro definitivamente le porte con l«'Istruzione» che nega agli omosessuali l'accesso al sacerdozio, appositamente elaborata dalla Congregazione per l'Educazione cattolica e resa pubblica in forma ufficiale.
 
 Il documento di nove pagine, con una ventina di note, approvato il 31 agosto scorso da papa Benedetto XVI e siglato il 4 novembre dal prefetto della Congregazione, cardinal Zenon Grocholewski, e dal segretario, arcivescovo J. Michael Miller, dedicato ai «Criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri», non risulta diverso dal testo finora trapelato tramite un'anticipazione online.
 
 MATURITA' AFFETTIVA - Oltre che di una breve introduzione secondo cui - con un indiretto riferimento ai casi di cronaca sui preti pedofili - la «questione particolare» dell'ammissione o meno di omosessuali nei seminari è «resa più urgente dalla situazione attuale», il testo consta di tre capitoletti: «Maturità affettiva e paternità spirituale», «L'omosessualità e il ministero ordinato», «Il discernimento dell'idoneità dei candidati da parte della Chiesa». Nel primo viene stabilito, in particolare, che «il candidato al ministero ordinato deve raggiungere la maturità affettiva», cosa che «lo renderà capace di porsi in una corretta relazione con uomini e donne».
 
 OMOSESSUALITA’ E TENDENZE - Il testo distingue fra «atti omosessuali e le tendenze omosessuali». «Riguardo agli atti - si legge nel secondo paragrafo - essi vengono presentati come peccati gravi. La Tradizione li ha costantemente considerati come intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale. Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso». Per quanto riguarda invece, le «tendenze omosessuali profondamente radicate», l'Istruzione dispone che «sono anch'esse oggettivamente disordinate e sovente costituiscono una prova. Tali persone devono essere accolte con rispetto e delicatezza; a loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione».
 
 Ma la Chiesa, «pur rispettando profondamente le persone in questione - specifica il testo - non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay. Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne. Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall’ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate. Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l'espressione di un problema transitorio, come ad esempio, quello di un'adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’ordinazione diaconale».
 
 UN SOLO DUBBIO SERIO - Lìobiettivo evidente di questo pontificato è di estirpare alla radice il problema degli scandali sessuali che hanno portato quasi sull'orlo del fallimento la chiesa americana tre anni fa. Con le nuove regole disposte da Benedetto XVI, da ora in poi basterà, infatti, un «solo dubbio serio» sull'omosessualità del candidato - espresso dai superiori che lo seguono - per sbarrargli il passo all'ordinazione. «Nei colloqui col candidato - si legge a pagina 8 - il direttore spirituale deve segnatamente ricordare le esigenze della chiesa circa la castità sacerdotale e la maturità affettiva specifica del sacerdote, nonché di aiutarlo a discernere se abbia le qualità necessarie. Egli ha l'obbligo di valutare tutte le qualità della personalità ad accertarsi che il candidato non presenti disturbi sessuali incompatibili col sacerdozio». «Se un candidato pratica l'omossessualità - continua il testo - o presenta tendenze omosessuali profondamente radicale, il suo direttore spirituale così come il suo confessore hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l’ordinazione».
 
 SCORAGGIARE I GAY - Un paragrafo, infine, è dedicato a scoraggiare gli aspiranti seminaristi (con orientamento omosessuale) a mentire ai superiori pur di entrare in seminario. «Rimane inteso che il candidato stesso è il primo responsabile della propria formazione. Egli deve offrisi con fiducia al discernimento della Chiesa». Dunque «sarebbe gravemente disonesto che un candidato occultasse la propria omossessualità per accedere, nonostante tutto all’Ordinazione. Un atteggiamento così inautentico non corrisponde allo spirito di verità, di lealtà, e di disponibilità che deve caratterizzare la personalità di colui che ritiene di essere chiamato a servire Cristo». «Nel discernimento dell'idoneità all’ordinazione - si legge nel terzo ed ultimo paragrafo - spetta al direttore spirituale un compito importante. Pur essendo vincolato dal segreto, egli rappresenta la Chiesa nel foro interno. Nei colloqui con il candidato, il direttore spirituale deve segnatamente ricordare le esigenze della Chiesa circa la castità sacerdotale e la maturità affettiva specifica del sacerdote, nonché aiutarlo a discernere se abbia le qualità necessarie. Se un candidato pratica l'omosessaulità e presenta tendenze omosessuali profondamente radicate, il suo direttore spirituale, così come il suo confessore, hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l'ordinazione».
 
 Nella conclusione dell'Istruzione, si sottolinea che «i Vescovi, le Conferenze Episcopali e i Superiori maggiori vigilino perché le norme di questa Istruzione siano osservate fedelmente per il bene dei candidati stessi e per garantire sempre alla Chiesa dei sacerdoti idonei, veri pastori secondo il cuore di Cristo».
 
a parte l'ignoranza profonda e colpevole in fatto di omosessualità che viene dimostrata collegando, seppur indirettamente, la pedofilia con le tendenze omosessuali (andrebbe forse spiegato loro che, almeno in Italia, proprio la comunità gay è tra le parti più attive nelle segnalazioni alla polizia di siti e chat con materiali pedopornografici), viene da chiedersi se è Dio che ha sbagliato in tutti questi anni passati, chiamando alla vocazione sacerdotale persone omosessuali che hanno accettato di vivere la propria vita in castità servendo il Signore, o se la dottrina cattolica è completamente in mano a dei  folli omofobici...    amu, se c'è da editare edita pure
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				Quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere - Twitter  			 Ultima modifica di bluelake : 30-11-2005 alle 09:47.
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