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Da terzotempo.org
Boicottiamo l'All Star Game a Bologna
di Paolo Schneider 29/11/2005
Il comportamento della Lega Basket nei confronti della città di Roma e della sua squadra merita una chiara risposta da parte nostra.
I fatti: il 22 ottobre la Fip, annuncia che a partire dal prossimo campionato potranno scendere in campo oltre a sei giocatori stranieri, cinque italiani per nascita (e non per passaporto), più uno straniero naturalizzato (Sconochini, tanto per fare un esempio).
Alla Lega masticano amaro e il boccone è talmente indigesto che nel breve giro di qualche giorno, il 7 novembre, l’Assemblea federale vota l'avvio di uno studio di fattibilità per organizzare un campionato autonomo, al di fuori di Federazione e Coni. Diciassette sono i voti a favore con un solo astenuto: la Virtus Roma.
Il 24 novembre la Lega, per bocca del suo presidente Enrico Prandi, comunica ai giornali che l’All Star Game in programma al Palaeur per l’11 dicembre, si giocherà invece a Bologna. Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, salta in aria come un tappo di champagne e lo stesso giorno in una dura e articolata missiva chiede spiegazioni e scuse ufficiali alla città.
Le scuse arrivano, le motivazioni no: ”a seguito della decisione di non giocare contro la Nazionale, come simbolica forma di protesta avverso le decisioni della Fip, fino all'ultimo abbiamo cercato di organizzare l'evento a Roma, tentando anche un'ultima volta di convincere la squadra della Virtus Roma a giocare contro la selezione All Star, tentativo rivelatosi infruttuoso, ma che ci avrebbe garantito una eccezionale vetrina di campioni, beniamini del pubblico di casa. In conseguenza di questa situazione - spiega Prandi - l'Assemblea ha ritenuto di non poter assicurare condizioni di spettacolo quali quelle che la città di Roma meriterebbe”.
Se queste fossero le reali motivazioni sarebbe lecito aspettarsi che a Bologna giocherà la selezione All Star opposta a una delle due squadre locali, la Caffè Maxim capolista o i campioni in carica della Climamio. E invece no. A Bologna l’evento sarà lo stesso che era in programma a Roma, con due selezioni miste di giocatori italiani e stranieri. Nel frattempo Prandi incassa anche la replica del presidente Toti, che giustamente rileva di non comprendere i motivi dello spostamento rigettando l’idea che questo sia dovuto alla indisponibilità della Virtus, peraltro più che giustificata vista la situazione infortuni.
Ma non finisce qui. Senza interpellare la Virtus, la Lega revoca l’anticipo al sabato della gara con la Montepaschi, ripristinandola per domenica. Nuova protesta della Società, in tutela di coloro che hanno già acquistato i biglietti per sabato e di quanti avevano aderito alla manifestazione un Pomeriggio di basket. Protesta caduta nel vuoto.
Se dobbiamo essere puniti perché non ci siamo allineati con l’astensione al voto sulla scissione, questo è un comportamento intimidatorio ed è inutile procedere a una votazione se non si può esprimere dissenso.
Se l’intento della Lega è di tornare a una gestione Bologna-centrica del basket italiano non siamo d’accordo. Già l’abbiamo vissuta ai tempi di Cazzola e non ci è piaciuta per niente.
Se vogliono fare l’All Star Game a Bologna, facendo carta straccia degli accordi già presi senza neanche consultarci, lo facciano pure, ma senza di noi.
Inviatiamo il presidente Toti a non concedere i nostri giocatori per la manifestazione come segno di protesta.
Diciamo no all’All Star Game di Bologna per dire no a una gestione del basket che ogni giorno di più va danneggiando Roma e i suoi tifosi.
Da terzotempo.org
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