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Originariamente inviato da GioFX
A parte .......
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oh Gio è questo sarebbe il tuo nuovo leit-motiv?
in mezzo alle tue contraddizioni su cui non mi soffermerò ulteriolemnte, ti volevo solo far notare da questo link che l'università Jiao Tong University di Shanghai e quindi non sospettabile di partigianeria ha stilato in base a vari parametri, con un suo studio, la seguente classifica:
http://www.eurodesk.it/news/nov_185.htm
"Classifica delle migliori università a livello mondiale
La Shanghai Jiao Tong University ha pubblicato la classifica internazionale annuale delle università, che quest'anno registra un lieve progresso nella posizione degli istituti europei, 36 dei quali si trovano adesso tra i primi 100 (rispetto ai 31 dell'anno scorso).
Per ciascuna università la classifica tiene conto dei premi Nobel, i ricercatori citati con una certa frequenza, gli articoli pubblicati in 'Nature' o in 'Science', gli articoli inclusi nello 'science citation index-extended' o nel 'social science citation index', i risultati accademici di ciascuna facoltà. Quest'anno, per la prima volta, la classifica cerca anche di misurare la 'qualità dell'insegnamento', calcolando il numero di alunni di ciascuna istituzione che hanno ricevuto il Nobel o una "Field Medal".
Anche questa volta tra le prime dieci università se ne contano solo due dell'UE, entrambe britanniche: l'università di Cambridge al terzo posto, quella di Oxford all'ottavo. I primi posti sono dominati dagli USA; tra le prime venti università se ne trovano solo tre non americane (le due britanniche e l'università di Tokyo). Le successive università europee nella lista sono l'Imperial College e l'University College, entrambi di Londra, che si collocano rispettivamente al 23° e al 25° posto, lo Swiss Federal Institute of Technology, al 27° posto, e l'università di Utrecht al 39°. Tra le prime cento classificate appaiono anche alcune università austriache, danesi, finlandesi, francesi, italiane, norvegesi, svedesi e tedesche. Nessuna università dei nuovi Stati membri compare tra le prime cento internazionali, o comunque tra le prime cento europee, e le università dell'Europa meridionale mostrano risultati inferiori a quelle dell'Europa settentrionale. L'Italia è il solo paese mediterraneo a comparire nella lista delle prime cento università internazionali, grazie all'università di Roma che si colloca al 93° posto.
I compilatori della classifica ammettono che i criteri da loro usati si basano essenzialmente sulle scienze classiche e non su quelle sociali."
Per consultare l'intera classifica, visitare il sito:
http://ed.sjtu.edu.cn/ranking.htm
da questo sito ti do il link delle prime cento:
http://ed.sjtu.edu.cn/rank/2005/ARWU2005_Top100.htm
le quali sono in stragrande maggioranza americane, addirittura fra le prime 20, ben 17 sono statunitensi, poi c'è scalando la classifica qualcuna europea, canadese, giapponese, australiana, israeliana e mi pare una russa
di quelle indiane e cinesi, manco l'ombra
in quanto agli scenziati è proprio il contrario di quello che affermi tu
sino a che le università americane si formavano e andavano crescendo, attingevano molto dall'intellighenzia europea, che beninteso, erano lieti, anzi orgogliosi di ospitare, intellighenzia europea in fuga per le più svariate ragioni, spesso per ragioni politiche e addirittura razziali
Einstein, Oppeneinehr, Fermi ecc.(guarda cmq che c'erano anche fisici statunitensi, mai sentito nominare Teller?) rientrano in questa tipologia
von Braun è un altro caso, diverso, ma su questa scia e solo gli americani potevano mettere a disposizione delle sue capacità e soprattutto della sua immaginazione i mezzi per far arrivare l'uomo sulla Luna
in seguito una avolta annulato il gap, hanno continuato volentieri ad ospitarli, ma hanno anche formato una intellighenzia autoctona, di nativi americani, e volevo ben vedere
parlando di premi nobel ecco un altro link:
http://66.102.9.104/search?q=cache:x...+nazioni&hl=it
"LA PRIMA NOTIZIA La prima notizia giungerà a pochi come nuova: le cose non vanno bene. Laricerca in Europa sta perdendo nella gara con gli Stati Uniti. Se si trattasse di calcio saremmo minacciati di un arretramento in classifica o saremmo addirittura giàretrocessi in serie B. Mi spiego. 50 anni fa, il numero dei premi Nobel era diviso fifty-fifty tra Europa e gli Stati Uniti. 25 anni fa, gli Stati Uniti si erano aggiudicati la prima posizione, ma eravamo ancora temibili. A titolo di esempio, il Golden Trianglebritannico (Cambridge, Oxford, Londra) era paragonabile alle migliori squadrestatunitensi.
Negli ultimi 15 anni la situazione si è deteriorata. Il Golden Triangle non è più tanto golden! I premi Nobel attribuiti a scienziati europei sono in caduta libera. Su 101 premi Nobel attribuiti in questi ultimi 15 anni, 68 sono andati a scienziati che lavorano negli Stati Uniti e solo 23 a scienziati che lavorano in Europa. Vincono gli Americani 3 a 1!"
parla anche del giappone che secondo te e jumpermax non esite
"Durante questo periodo il Giappone ha migliorato la sua posizione in modospettacolare. Dopo decenni di assimilazione della scienza occidentale e di graduale conquista di una grande competenza tecnologica, il Giappone produce ora ricercatori del più alto rango. Tra il 1900, anno in cui fu attribuito il primo premio Nobel, e il 1998, cioè su un periodo di quasi 100 anni, i Giapponesi hanno avuto solo 3 premi Nobel. In questi ultimi 4 anni, ne hanno avuti ben 4!"
un riferimento anche alle pubblicazioni "pesanti"
"Se paragoniamo gli articoli scientifici pubblicati da ricercatori americani edeuropei, constatiamo che per il numero di pubblicazioni l’Europa non è molto lontana dalla produzione americana. Le pubblicazioni per numero di abitanti sono le seguenti: 926 pubblicazioni per milione di abitanti negli Stati Uniti e 818 pubblicazioni per milione di abitanti in Europa. Ma la situazione cambia se prendiamo inconsiderazione solo le pubblicazioni che hanno un notevole impatto. In questo caso, gli Stati Uniti hanno una percentuale di 1.64% sul totale delle loro pubblicazioni, il Giappone ne ha 0.59% e l’Europa solo 0.25%. Anche se le statistiche sono sempre da utilizzare con cautela, non possiamo nasconderci che un problema c’è!"
in conclusione ci sono naturalmente anche stranieri come ho scritto anch'io che faranno pubblicazioni e prenderanno magari il nobel, che si sono formati, studiano, lavorano nelle università ameircane, ma naturalmente la stragrande maggioranza sarà costituita (anche dei nobel, ma per saperne di più vatteli a cercare non posso fare tutto io) da nativi americani non da stranieri e solo uno a cui piace andare per caricature sull'america può pensare che ivi non possano nascere scienziati
o per te l'unico alto prodotto dell'intelletto umano autoctono americano sono le emerite fregnacce geopolitiche di noam chomsky?