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Originariamente inviato da nexus2014
Hai colto il nocciolo della questione: l'interazione delle due fenditure (oggetto macroscopico) con i singoli elettroni provoca la cosiddetta decoerenza; il passaggio attraverso le fenditure di un "qualcosa" di quantistico provoca la scelta sul modo di comportarsi da parte di quel "qualcosa", eliminando gli aspetti quantistici di quel qualcosa.
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La decoerenza in questo caso è limitata al "passa-non-passa". Ovviamente gli elettroni che non passano possono essere rivelati; ma il fatto che l'elettrone possa passare per due fenditure non vincola il suo comportamento (onda invece che particella). La "scelta" non è neppure irreversibile: negli esperimenti di scelta ritardata (delayed choice) si misura l'elettrone
dopo il passaggio per la fenditura, e questo basta a distruggere la figura d'interferenza. Ma in teoria la "onda elettrone" sarebbe dovuta già passare per entrambe le fenditure...
Visto che citi Feynman (un grande

), secondo me il suo approccio (somma su tutti i possibili percorsi), che spiega nei suoi "quaderni", è molto bella e soprattutto evita tutti i discorsi sulla dualità onda/particella. Nell'esempio della scelta ritardata si spiega facilmente il risultato, perchè sapendo dove è passato l'elettrone (anche dopo il suo passaggio) basta ad escludere il percorso che passa per l'altra fenditura.
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Secondo Bohr, in questo caso, l'elettrone NON può mostrare contemporaneamente l'aspetto ondulatorio, che però si rivela dopo un numero sufficiente di impatti.
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Questo punto merita di essere chiarito bene. Prendi due fenditure, nel primo caso usiamo delle palline, nel secondo caso dei fotoni.
Se fai passare le palline, una per volta, per una sola fenditura, e conti quante volte una determinata area del muro è stata colpita, avrai una distribuzione all'incirca gaussiana. Idem se passano solo per l'altra. Se lasci aperte entrambe le fenditure, la distribuzione che ottieni è la somma delle due.
Se invece usi fotoni (anche questi "lanciati" uno per volta) nei primi due casi otterrai un risultato simile, ma nel terzo invece della somma avrai una figura di interferenza. Se fai in modo di sapere quale fenditura è stata attraversata, hai la somma delle distribuzioni.
In entrambi i casi hai una particella, che arriva sullo schermo ("corpuscolo"), ma cambia la distribuzione dei punti di impatto, e in questo modo si distingue fra comportamento "corpuscolare" e "ondulatorio". La dualità di Bohr è riferita a questo.
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Dunque invece del concetto di reversibilità o di recupero di dualità... non sarebbe più naturale eliminare la dualità e assumere che l'elettrone sia un corpuscolo PIU' un'onda associata (tipo Bohm)?
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Non è più facile pensare alle particelle come "blob" diffusi che si mostrano più localizzati aumentando l'energia che usi per sondarli? Risparmi un ente