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Ecco qui il primo paragrafo del romanzo che sto scrivendo.. Finalmente sono in dirittura d'arrivo
L’asfalto correva veloce, lucido di pioggia, sotto le ruote della motocicletta. Questa sfrecciava rapida, nel traffico caotico del tardo pomeriggio di un novembre piovoso, umido, freddo. I fari la abbagliavano, e questa sembrava non toccare terra, illuminata da piccoli lampi e dal riflesso delle luci sulle pozze d’acqua che si trovavano ai lati della strada. Aveva smesso da poco di piovere, ma già si vedevano in giro persone infagottate in pesanti impermeabili incolori, piumini e giacche in pelle, per di più accompagnate da sciarpe per proteggersi dal freddo pungente, girovagare ai lati delle strade, per fare compere in centro o semplicemente per mettere il naso fuori dalla porta, abbandonare anche solo per un’ora quella vita monotona che caratterizzava l’esistenza della maggior parte di persone in un inverno di città. Una città non molto grande anzi, diciamo pure una cittadina di provincia. Il conducente non pensava a niente di tutto questo. Aveva ben altro nella testa. Non che fosse disattento, anzi; ma nella mente aveva un turbinio di idee che correvano veloci, simili a quei vortici di foglie secche che si vedono troppo poco spesso nelle campagne all’inizio dell’autunno, quando tutto si tinge di porpora, come se la natura volesse stendere un tappeto regale al signore Inverno.
Questo è poco poetico rispetto a come scrivo normalmente, ma per un romanzo si addice di più questo stile

Forse un giorno posterò una mia poesia